Il futuro si prepara, anzi si progetta, anche ad Acireale, al “Free Mind Foundry”, ideato, fondato e diretto da Simone Massaro.
E’ quanto emerge dalla conferenza stampa, svoltasi questa mattina nella fucina di via Sclafani, alla periferia nord – ovest di Acireale, dove ha sede “la nuova grande casa di una community digitale connessa globalmente che ama vivere esplorando nuovi orizzonti e annullando persino i limiti spazio-temporali”.
Così si legge nell’opuscolo illustrativo del Fmf e si evince dalla presentazione che lo stesso ingegnere e manager ha spiegato nell’incontro con i giornalisti. Egli ha subito voluto chiarire come il campus metta al centro la persona umana, mentre guarda al domani globale e allarga il proprio orizzonte a tutto il mondo. Principio confermato, del resto, da due dei più famosi versi della “Divina Commedia” di Dante: “… fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e conoscenza”.
Massaro ha sintetizzato la missione della sua creatura: “Hub di cooperazione internazionale, di alta formazione non fornibile dallo Stato e dagli enti pubblici, creatore di spazi liberi del pensiero tecnologico e di ricerca industriale.
E ha fornito qualche numero tra cui: il 18% della energia rinnovabile prodotta in Europa passa dalla fucina acese; già sono occupati 230 giovani “cervelli”, che presto verranno raddoppiati:
Alla domanda “perché ad Acireale” Massaro ha risposto, semplicemente, con una contro domanda quanto mai siginficativa, “perché non ad Acireale?”, chiarendo che l’hub è riproducibile in ogni parte del mondo.
Domani mattina il Fmf, per la cui nascita ha recitato una parte importante il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti”, verrà inaugurato ufficialmente.
L.V.