Santa Venerina / Il premio di giornalismo “Maria Grazia Cutuli” a Piller, Alagas, Denti e Bellingreri. Sabato 23 la premiazione

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E’ stata presentata in conferenza stampa, nella sala consiliare  di Santa Venerina, la quindicesima edizione del Premio Internazionale di Giornalismo intitolato a Maria Grazia Cutuli, l’inviata del Corriere della Sera uccisa in Afghanistan il 19 novembre del 2001.
Come si legge in un comunicato dell’ufficio stampa – “il premio Maria Grazia Cutuli – ha detto il sindaco Salvatore Greco – è molto importante per la cittadina di Santa Venerina, e nel corso degli anni è stato organizzato sempre meglio con una grande attenzione per la qualità dei premiati.
Infatti, giornaliste del calibro di Carmela Giglio e Lucia Goracci, solo per citarne alcune, i cui servizi vengono trasmessi tutti i giorni nei telegiornali nazionali, sono state tra le premiate delle precedenti edizioni del premio. Sentiamo l’obbligo morale di continuare ad organizzare il premio anche perché le spoglie di Maria Grazia sono seppellite a Santa Venerina, nel piccolo cimitero di Dagala del Re. E’ molto bello che a Santa Venerina vengano giornalisti provenienti da tutta Italia ma anche da tutto il mondo a ritirare questo premio che è anche occasione per svolgere momenti di approfondimento e di dibattito su temi importanti ed attuali”.
Il primo cittadino Greco si è soffermato sul profilo dei premiati  di quest’edizione: “Si tratta di un parterre di livello i cui nomi ci riconducono all’attualità: Safiye Alagas è una giornalista curda, perseguitata dal regime di  Erdogan, costretta a lottare ogni giorno per poter fare la giornalista; Tobias Piller, profondo e sensibile giornalista tedesco,  rappresenta un altro premio alla carriera: per lunghi anni capo della stampa estera in Italia, è stato testimone della caduta del muro di Berlino; Antonio Denti è un videogiornalista; Marta Bellingreri è una promettente giornalista siciliana emergente con una buona preparazione in problematiche del Medio Oriente e del Mondo Arabo.
Il segretario del premio, Francesco Faranda, per anni segretario di redazione del Corriere della Sera, pilastro e presenza imprescindibile dell’evento fin dalla sua istituzione, con riguardo ai premiati, ha rilevato che è la prima volta che il premio Cutuli viene assegnato ad un videoreporter, come Antonio Denti: “Anni fa abbiamo premiato un fotografo ma mai un videogiornalista. Ci è sembrato giusto premiare un videogiornalista che è anche catanese con un’esperienza ventennale alle spalle. Raccontare le vicende per immagini è ancora più difficile e più rischioso anche se di effetto immediato. Ha seguito eventi ovunque per il mondo, emergenze naturali e anche l’elezione di tre papi. Anche la giornalista emergente Marta Bellingreri ha un curriculum impressionante come studi e come attività giornlistica. Fa questo mestiere da free lance e realizza reportage in Medio Oriente che vende a L’Espresso, il Corriere della Sera, alla stampa estera come la BBC e Al-Jazeera”.
Faranda ha colto anche l’occasione per ricordare la storia del premio e il motivo per cui  fu assegnato per la prima volta nel 2005 nonostante l’idea della sua istituzione fosse maturata subito dopo la morte di Maria Grazia avvenuta nel 2001: “La difficoltà a far partire il premio – ha spiegato Faranda – fu determinata dal terremoto del 2002 che rese inagibili molte strutture pubbliche tra cui il municipio. Il Premio fu istituito nel 2004 ma si svolge per la prima volta nel 2005, quando era stata già avviata la ricostruzione di molti edifici pubblici e si era usciti dalla situazione fortemente emergenziale”.
La sorella di Maria Grazia, Sabina Cutuli, dopo aver ringraziato il sindaco e Francesco Faranda per l’organizzazione del premio: “Ogni anno, il premio Cutuli viene organizzato dal Comune di Santa Venerina in modo molto bello. Siamo grati al Comune per quello che fa per ricordare mia sorella perché noi familiari da soli non riusciremmo ad organizzare un premio così importante. Si tratta di un’occasione per tenere alto il nome ed il ricordo di Maria Grazia e la sua attività giornalistica”.
Il presidente del consiglio Fabio Sorbello a cui il sindaco ha delegato l’organizzazione attiva dell’edizione di quest’anno a causa di alcuni suoi impegni connessi al terremoto di Santo Stefano ha parlato del dibattito che si svolgerà durante la cerimonia di premiazione: “Lo sforzo di questa edizione a livello tematico è stato ancora più forte. Quest’anno ricorre il trentennale della caduta del muro di Berlino e a tal fine tra i premiati vi è Tobias Piller che ne è stato testimone, ma si tratterà anche di temi legati al ritorno delle ultradestre e dei movimenti neofascisti  all’interno dell’Unione Europea, del tema dei flussi migratori provenienti dal Medio Oriente e dalle aree del Magreb. Il dibattito sarà arricchito dalla presenza del vice ministro degli esteri Marina Sereni e dalla responsabile per la Sicilia di Amnesty International Chiara Di Maria”.
La giuria del premio –  per il quale, anche quest’anno, è stato richiesto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica – ha proclamato vincitori di questa edizione quattro giornalisti (due per la sezione stampa estera; uno per la sezione stampa italiana; ed uno per la sezione giornalista siciliano emergente):
Tobias Piller (per la sezione “Stampa Estera”), dal 1992, corrispondente dall’Italia del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung  per il quale si occupa soprattutto dell’economia italiana. E’ un economista con studi a Regensburg e London School of Economy. Dal 2012 segue anche la Grecia e la sua economia. Scrive non solo su politica di bilancio ed economia, ma anche sulle aziende italiane, sulle eccellenze del nostro paese come i distretti industriali e sulle difficoltà del Mezzogiorno. Oltre al lavoro da corrispondente si è anche impegnato all’Associazione della Stampa Estera in Italia, l’unione di 350 corrispondenti che lavorano in Italia. E’ stato presidente dell’Associazione nei periodi 2007-2009, 2011-2013, 2015-2017;
Safiye Alagas (per la sezione “Stampa Estera”), classe 1990, ha iniziato la professione di giornalista dal compimento dei 18 anni come inviata per la Dicle News Agency per la quale ha lavorato per i successivi tre anni. Nel 2012, ha dovuto interrompere la sua attività per tre anni a causa dei processi intentati contro di lei. Successivamente ha iniziato a lavorare per il Pujin Newspaper, giornale online. A seguito della sua chiusura, insieme ad un gruppo di donne ha fondato la Jin News Women’s Algency per la quale lavora da tre anni. Questa agenzia è stata fondata subito dopo l’emanazione del decreto legge che ha portato alla chiusura di quasi tutte le testate giornalistiche di orientamento femminista ed è nata proprio per unire tutte le giornaliste che non hanno intenzione di abbandonare il proprio lavoro. La Jin News, infatti, è l’estremo tentativo di non spegnere la voce del giornalismo femminile e femminista turco. Le donne di questa agenzia, forti di un’identità fondata sulla tradizione nazionale e sull’esperienza femminista occidentale, si battono contro uno Stato sempre più maschilista, sessista e militarista; uno Stato che mina giorno dopo giorno le libertà fondamentali delle donne e delle minoranze e che cerca in ogni modo di imporre un pensiero unico fondato sul patriarcato e sul potere maschile. Per questo il loro slogan è: “continueremo a scrivere senza dire ciò che gli uomini decidono”.
Antonio Denti (per la sezione “Stampa Nazionale) è nato a Catania il 3 aprile 1972. Ha studiato antropologia sociale a Londra e Cinema Documentario a Roma, presso l’allora Centro Sperimentale di Cinematografia (1994-1997). Dal 1998 è cameraman-reporter per l’agenzia di stampa internazionale Reuters, con base nella loro sede romana. Per la Reuters, Antonio ha coperto crisi, conflitto e cambiamento in Kosovo, in Afghanistan, in Iraq, in Israele, a Gaza, in Libano, in Tunisia (l’inizio della Primavera Araba nel 2011) e il referendum per l’indipendenza della Catalogna a Barcellona. Oltre alla morte di Papa Giovanni Paolo II (2005), l’elezione (2005) e le dimissioni (2013) di Papa Benedetto XVI e l’elezione di Papa Francesco (2013), Antonio ha coperto decine di viaggi papali con i tre papi, il primo con Giovanni Paolo II in Polonia nel 1999 e l’ultimo con Papa Francesco in Africa nel settembre del 2019. A partire dalla grande eruzione dell’Etna del 2002, Denti ha inoltre coperto vari disastri naturali ed incidenti causati dall’uomo: lo Tsunami del 2004 a Banda Aceh in Indonesia, diversi terremoti in centro Italia, il naufragio e la rimozione della Costa Concordia all’Isola del Giglio (2012-2014). Antonio si è infine occupato assiduamente della crisi migratoria europea sia sulla rotta del Mediterraneo Centrale che su quella balcanica, inclusi lunghi imbarchi su navi della Marina Militare Italiana e su navi ONG. Nel 2018, la Royal Television Society gli ha assegnato a Londra  il premio di “Camera Operator of the Year’’  (RTS Television Journalism Awards).
Marta Bellingreri (per la sezione “Giornalista Siciliano Emergente”), nata a Palermo nel 1986, è specializzata in Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo. Scrive regolarmente come giornalista indipendente reportage dal Medio Oriente (Iraq, Giordania, Afghanistan, Siria, Tunisia, Libano, Palestina) e dalla Sicilia, pubblicando in giornali nazionali e internazionali quali L’Espresso, Al-Jazeera, Stern, 7-Corriere della Sera e molti altri.  Marta è autrice insieme all’ex- sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, del libro-intervista “Lampedusa. Conversazioni su isole, politiche e migranti” (Edizioni Gruppo Abele, 2013) e de “Il sole splende tutto l’anno a Zarzis” (Navarra Editore, 2014), un reportage narrativo tra Sicilia, Tunisia e Francia, insieme ad adolescenti tunisini. Ha partecipato al film “Io sto con la Sposa” (2014) e lavorato come traduttrice e assistente alla regia nel film documentario “Shores” e ad altri documentari sulla migrazione.  Ha inoltre collaborato alla realizzazione di diversi documentari e servizi televisivi della BBC, Vice News, Al-Jazeera, TRT World come ricercatrice e traduttrice. Assieme al fotografo Alessio Mamo ha realizzato il progetto e la mostra fotografica “L’Ospedale di tutte le guerre- Back to Life” all’ospedale di chirurgia ricostruttiva per feriti di guerra di Medici Senza Frontiere (MSF) ad Amman, Giordania: una delle fotografie del progetto ha vinto il secondo premio della categoria “People” al World Press Photo 2018.
La cerimonia di premiazione si svolgerà domani, sabato 23 novembre a Santa Venerina, alle ore 18.30, al Teatro Eliseo (Via Vittorio Emanuele 273).
Nel corso della serata, condotta per il terzo anno consecutivo dalla giornalista Daiana Paoli di Rai News 24,  si terrà una tavola rotonda  dal titolo: “Gli anni ’20 del 2000: l’Europa e il Mediterraneo”. Al dibattito parteciperanno la Viceministro degli Esteri Marini Sereni, l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrarti e la responsabile per la Sicilia di Amnesty International Chiara di Maria.
Nel primo pomeriggio di sabato si svolgerà, come di consueto, una breve commemorazione di Maria Grazia Cutuli nel piccolo cimitero di Dagala del Re, che ospita le spoglie della giornalista assassinata in Afghanistan.

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