Canto al Vangelo ( Is 61,1; cit. in Lc 4,18 )
Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore è su di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia
Vangelo ( Mt 11,2 – 11 )
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa terza domenica di Avvento presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto sulla figura di Giovanni Battista che è l’ultimo dei profeti che hanno annunciato la venuta di Gesù.
Il brano si apre con l’interrogativo del Battista e la risposta di Gesù, continuando con l’elogio del Battista da parte di Gesù.
La domanda posta da Giovanni in carcere: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”,è la domanda di chi attende e si mette in ascolto del Signore per ricevere una risposta.
Giovanni è figura dell’uomo che attende la venuta di Cristo in completo ascolto della sua Parola.
Gesù risponde all’interrogativo di Giovanni invitando a guardare i segni della sua venuta: i ciechi riacquistano la vista; gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati; i sordi odono; i morti risuscitano e ai poveri è annunciato il Vangelo.
Gesù viene a donare la luce all’uomo accecato dall’egoismo, ad aprire le orecchie sorde di chi vuole ascoltare solo se stesso, a guarire il cammino zoppicante dei fragili e indecisi, a risuscitare dalle tombe della menzogna. Gesù viene a risanare i cuori affranti di chi lo attende e lo invoca nella povertà del proprio cuore, come il Salmista nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “Vieni, Signore, a salvarci”.
Letizia Franzone