In questi giorni, Acireale si prepara a vivere uno dei momenti più intensi della vita cittadina: la festa dell’amato San Sebastiano. Ogni anno, tutto il territorio, dal centro storico alle periferie, rimane coinvolto in una straordinaria atmosfera di gioia e vive intensamente e con profonda devozione i momenti che precedono la festa.
Anche ad Aci Platani, come in tutto il territorio acese, il culto e la devozione al “Santo Martire delle frecce” sono profondamente radicati e fortificati da secoli di tradizioni, che ancora oggi si mantengono saldi e non corrono rischi imminenti di sparizione. Tanti sono i devoti e i portatori del fercolo, molti dei quali perfettamente inseriti nella vita della comunità parrocchiale, che attendono con gioia il momento della festa.
Anche quest’anno, quindi, in prossimità dei solenni festeggiamenti del compatrono della città di Acireale, ieri, domenica 12 gennaio, la Comunità parrocchiale di Aci Platani ha ospitato le reliquie dell’amato martire. Una intensa giornata di preghiera vissuta in compagnia di Sebastiano che, come detto, da sempre occupa un posto speciale nel cuore di ogni acese.
Fin dal mattino, i devoti hanno potuto sostare in preghiera davanti alle reliquie. La sera, subito dopo la solenne celebrazione liturgica, presieduta da don Salvatore Coco, nella chiesa dell’oratorio gremitissima di fedeli, si è tenuta una partecipata processione lungo alcune vie della popolosa frazione, fino a raggiungere il civico 22 di via Antonino Bonaccorsi, dove, all’interno delle case popolari, molti anni fa è stata realizzata una edicola votiva con l’effige dell’amato Sebastiano. Qui, dopo un breve ma intenso momento di preghiera e la benedizione, si è conclusa la processione.
Molto belle le parole del parroco che, durante l’omelia, ha invitato i fedeli a guardare alla visita delle sacre reliquie, come segno di speranza per una comunità ancora turbata e segnata dalla scossa tellurica del 26 dicembre 2018.
Mentre, infatti, ci si prepara alla riapertura della chiesa Madre, dopo i lavori di messa in sicurezza, restano ancora una quindicina le famiglie fuori dalle proprie abitazioni, in attesa di una sistemazione definitiva. Rimane chiusa anche la chiesa di San Giuseppe, luogo simbolo dell’identità storica e religiosa di ogni platanese.
Un grazie particolare va ai tanti giovani devoti in fascia votiva per lo spettacolo pirotecnico e l’intera organizzazione.
Giovanni Centamore