Presentata la nuova stagione di prosa del Teatro Stabile di Catania in cui spiccano almeno tre produzioni: La concessione del telefono dal romanzo di Andrea Camilleri, adattata per la scena dallo scrittore insieme a Giuseppe Dipasquale, direttore dello Stabile etneo, che cura anche la regia; lo shakespeariano Sogno di una notte di mezz’estate con Leo Gullota per la regia di Fabio Grossi; l’operaprima di Arthur Miller Erano tutti miei figli con Mariano Rigillo, ancora per la regia di Dipasquale.
“L’arte della commedia” e’ il filo conduttore del cartellone 2013 che si snoderà da novembre a luglio: un’ottica lucida, ironica, tagliente, in cui si specchia l’evidenza dell’attuale crisi etica, politica, economica, comparata alla decadenza di secolari corsi e ricorsi storici. In tempi di violenze e censure, disvalori e corruzione, la comicità coincide con la denuncia satirica, con la risata taumaturgica, con la parodia di costume che risveglia le coscienze.
Un compito che il Teatro assolve da sempre e che oggi lo Stabile etneo fa più che mai suo, mettendo in scena, oltre ai titoli citati: Capitan Fracassa affidato all’interpretazione di Lello Arena, Il paraninfo di Luigi Capuana, La banda degli onesti di Age e Scarpelli. E tra gli ospiti Ficarra & Picone in Apriti cielo, L’arte del dubbio, tratta dal libro di Gianrico Carofiglio, versione teatrale di Stefano Massini, regia Sergio Fantoni, con Ottavia Piccolo; l’omaggio al mito della Duse, Eleonora ultima notte a Pittsburgh di Ghigo De Chiara, regia Maurizio Scaparro, protagonista Annamaria Guarnieri; La resistibile ascesa di Arturo Ui, regia Claudio Longhi, nel ruolo del titolo Umberto Orsini, A Santa Lucia, inedito di Raffaele Viviani, regista e interprete Geppy Gleijeses; La scuola delle mogli di Molie’re per la regia Marco Sciaccaluga, primattore Eros Pagni; Servo di scena di Ronald Harwood, interpretato e regia di Franco Branciaroli, affiancato in scena da Tommaso Cardarelli; l’Antigone riscritta da Valeria Parrella, regia Luca De Fusco, con Gaia Aprea, Massimo Ranieri nell’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill. Tuccio Musumeci, Guia Jelo, Miko Magistro sono infine il trio che darà vita a quel capolavoro di comicità che è L’altalena di Nino Martoglio, regia di Giuseppe Romani.
Giovanni Rinzivillo