Vangelo della domenica ( 3 maggio) / Come il pastore conduce le sue pecore, così Gesù guida con amore chi lo segue

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Canto al Vangelo ( Gv 10,14 )
Alleluia, alleluia. Io sono il buon Pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Alleluia
Vangelo ( Gv 10, 1 – 10 )
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto di Gesù che insegna ai suoi discepoli. Gesù attraverso la similitudine del recinto delle pecore, ai suoi discepoli insegna che Egli è la porta, la Via attraverso la quale bisogna entrare.
Il pastore delle pecore entra nel recinto e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce, a differenza degli estranei,  che le pecore non  seguiranno mai non conoscendo la loro voce.
Gesù è il buon Pastore, il Pastore bello che conosce il cuore di ogni uomo ed il cuore che vive con Lui conosce la sua voce e lo segue dovunque lo condurrà. Il discepolo si fida del suo Maestro, riconosce la sua voce, lo ascolta e vive di Lui.
La vita del cristiano è nutrita e fortificata dall’ascolto della parola di Dio, della voce di Gesù, il Pastore bello che conduce i suoi figli ai verdi pascoli dell’amore.
Conoscere Gesù significa amarlo e amarlo significa conoscerlo.
La preghiera, l’ascolto della sua Parola, l’Eucarestia sono la via per entrare nel mistero di questo amore con Gesù come ricorda il Salmo Responsoriale di questa domenica: “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia. Mi guida sul giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura non temerei alcun male, perché Tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”.

Letizia Franzone

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