L’Irlanda è uno scrigno di meravigliosi siti monastici e manufatti paleocristiani che raccontano un periodo dorato della storia dell’isola.
Non a caso l’Irlanda è conosciuta anche come l’isola di santi e studiosi.
Infatti, nell’epoca paleocristiana – informa un comunicato dell’Ufficio turismo irlandese – sono sorti numerosi monasteri in cui i monaci creavano meravigliosi manoscritti miniati, insegnavano lingue e letteratura e trasmettevano l’amore per l’apprendimento, la spiritualità e le arti, che è ancora percepibile in ogni angolo dell’isola.
Di notevole rilevanza storica Skelling Michael, uno dei primi siti monastici sorti in Irlanda. I monaci del VI secolo scelsero di insediare il loro monastero, e le loro celle in pietra, su un’isola frastagliata al largo della costa della Contea di Kerry sulla Wild Atlantic Way: uno spettacolo impressionante.
Ora patrimonio mondiale dell’UNESCO, l’isola ha anche guadagnato la fama che ha oggi in quanto nascondiglio di Luke Skywalker in Star Wars: The Force Awakens, come anche in The Last Jedi.
Nella splendida cornice del Wicklow Mountains National Park, giacciono echi di un tempo passato come le alte croci, le chiese in rovina e un’imponente torre rotonda di 33 metri di altezza, ancora intatta. Questi sono i resti della città monastica di Glendalough che risale al VI secolo, un gioiello dell’antico Oriente d’Irlanda.
La croce celtica è uno dei celebri simboli del cristianesimo irlandese e anche la testimonianza della tecnica e dell’abilità artistica degli scultori paleocristiani. La Croce delle Scritture nel sito monastico di Clonmacnoise, sorto nel VI secolo nella contea di Offaly, è una delle più riccamente scolpite, presentando su tutti i lati figure straordinariamente intricate.
Nella contea di Tyrone, la croce celtica di Ardboe del X° secolo è scolpita con scene bibliche sulla parte ovest, mentre Dromore High Cross nella contea di Down ha motivi a traforo sul suo fusto.
Tuttavia, i più grandi tesori paleocristiani dell’Irlanda non sono le sue chiese in rovina o le croci celtiche, ma senza dubbio i manoscritti così straordinariamente complessi e magnificamente decorati creati dai monaci, tra i quali il più noto è il Libro di Kells.
Si pensa che sia stato creato intorno all’800 d.C. e contiene i quattro vangeli della Bibbia. Ospitato nel Trinity College di Dublino – dove una mostra dedicata spiega come è stato realizzato e il simbolismo presente al suo interno – è famoso per le sue pagine riccamente decorate e l’abilità artistica dei suoi creatori.
Il libro di Armagh è un altro dei grandi tesori della cultura irlandese. Sebbene meno decorato del Libro di Kells, è di notevole interesse in quanto contiene la Confessione di San Patrizio, il Santo Patrono dell’Irlanda.
Inoltre, altri numerosi manufatti paleocristiani, di estrema rilevanza, sono esposti al Museo Nazionale d’Irlanda, tra cui la Campana di San Patrizio dell’VIII secolo e il bellissimo Ardagh Chalice.