Tanzanìa: gli auguri di Ciccio e dei bimbi di Nyumba Yetu

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Ho appena ricevuto gli auguri di buon Natale e buon anno da mio figlio Ciccio, dalla Tanzanìa, e mi fa piacere condividerli con tutta la comunità dei lettori de “La Voce dell’Jonio”.

Lì, mi diceva Ciccio, il Natale non è festeggiato come qui. Non ci sono alberi di Natale, né presepi, e nemmeno tutta la montatura commerciale di regali e quant’altro si può trovare nel mondo occidentale e nei paesi occidentalizzati che si sono adeguati (vedi Cina ed Estremo Oriente). E’ più sentita e celebrata in maniera più coinvolgente la Pasqua. Il Natale, invece, è solo una festività religiosa che viene celebrata come tutte le altre. Infatti nel centro di accoglienza di Nyumba Yetu, nel villaggio di Ismani, dove si trova (ancora per poco) Ciccio, hanno dato qualche giorno di vacanza ai bambini mandandoli a casa (chi ce l’ha, naturalmente), ed anche Ciccio ha preso qualche giorno di libertà ed ha fatto un giretto per il paese, facendo anche un salto a Zanzibar.

Solo oggi, al rientro dalle ferie, Ciccio ha potuto aprire la posta elettronica e vedere i messaggi d’auguri che gli avevo mandato io durante le feste. Ed ecco quindi il biglietto d’auguri che hanno preparato a Nyumba Yetu, in cui il messaggio, in italiano, si conclude con l’espressione in swahili “Mungu awabariki!”, che significa “Dio vi benedica” (il “God bless you” degli inglesi) e riporta i nomi di tutti gli operatori del Centro. Ma ciò che colpisce maggiormente sono i volti dei bambini che fanno da cornice: bambini che giocano, corrono, studiano, pregano, sorridono, o semplicemente sono lì a guardarvi. C’è anche il gruppetto di bambini con le mascherine costruite da loro insieme con Matteo (ricordate, uno dei quattro amici di Ciccio che sono andati a trovarlo due mesi fa), quello che ha insegnato loro a preparare la cartapesta.

Ma ogni viso, ogni gruppetto, meriterebbe una descrizione ed un commento a sé: i due bimbi in basso che pregano con gli occhi chiusi e le manine giunte, il bambino che scrive sulla lavagna, la bimbetta che gioca con un bambolotto nero…

Non poteva esserci un biglietto più azzeccato ed un messaggio d’auguri più bello!

Nino De Maria

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