Con la conclusione del lungo e duro periodo di ‘lockdown’ conseguente alla diffusione della pandemia del ‘Coronavirus’ riprendono progressivamente tutte le attività anche nelle comunità parrocchiali ‘San Michele Arcangelo’ e ‘San Giuseppe’ in Acireale.
Guidate dall’arciprete parroco sac. Marcello Pulvirenti, coadiuvato dal vicario parrocchiale sac. Anthony Ray, le due comunità ripartono a pieno ritmo con l’organizzazione di quanto era rimasto in sospeso e possono anche attendere alla programmazione dell’ormai imminente periodo estivo con momenti aggregativi di GR.EST e oratorio parrocchiale.
Tra le attività della parrocchia San Michele, in questo periodo, ci sono per pluriennale tradizione le celebrazioni di messe cosiddette ‘zonali’, cioè officiate in spazi aperti fuori dalle mura dell’antico storico tempio del quartiere ‘dei Gambino’. In ossequio alle intenzioni del Papa che in questi tempi moderni sempre più concepisce una Chiesa ‘in uscita’ dagli spazi consueti e, come tale più prossima alla gente, anche la nostra comunità parrocchiale si organizza in tal senso.
A parte la festa esterna in onore della Madonna della Pace, con celebrazione eucaristica vespertina nella piazza omonima domenica 31 maggio scorso ai piedi della bronzea stele della Vergine Maria, infatti, sono state officiate sante messe in via Gaetano Donizetti, in piazza Pasini e nel parco condominiale al civico 59/e di via Leonardo da Vinci; una ulteriore celebrazione è già stata programmata per venerdì 26 giugno al civico 4 di piazza San Michele, nell’androne dello storico ‘Palazzo Gambino’.
Le celebrazioni zonali, sin qui favorite da condizioni meteo estremamente favorevoli e, comunque, sempre organizzate nel pieno rispetto del distanziamento interpersonale a motivo del Coronavirus, hanno visto una buona partecipazione dei fedeli i quali, nelle diverse occasioni, si sono uniti ai loro Pastori nella preghiera e nei canti liturgici, accompagnati alla chitarra dallo stesso parroco.
Le prime esperienze di messe zonali nella nostra comunità parrocchiale risalgono al ministero del parroco sac. Mario Corrado Magnano d.O., allorchè nella seconda metà degli anni ’90 si organizzò per tre anni consecutivi, nel mese di ottobre, la ‘Peregrinatio Mariae’: il piccolo
simulacro della Madonna di Fatima (manufatto realizzato dal compianto artigiano ebanista Sebastiano Pagano) era portato ogni sera in processione nelle case dei fedeli ove sostava fino alla sera successiva, quando si celebrava in loco l’Eucaristìa.
Anche i successivi parroci (il compianto don Orazio Adamantino e don Venerando Licciardello) hanno proseguito con buon successo l’esperienza delle messe zonali, tra l’altro sempre particolarmente attese da parte dei fedeli. Un grazie sentito non può mancare nei confronti di quanti a vario titolo e secondo le rispettive possibilità si sono adoperati perché anche quest’anno le messe zonali potessero essere celebrate: tra costoro, in particolare, il tecnico audio Salvatore Privitera, per la dotazione microfonica.
Le messe zonali rimangono, comunque, esperienze valide e grazia di Dio, in quanto rappresentano momenti di forte evangelizzazione e preghiera oltre che, in non pochi casi, anche la possibilità di raggiungere persone solitamente lontane, che la Chiesa deve, in ogni caso, cercare di richiamare al proprio grembo: tutti, infatti, secondo la volontà e gli insegnamenti del Signore, siamo chiamati ad essere un unico gregge con un solo Pastore.
Nando Costarelli