Canto al Vangelo ( Cfr Mt 4,23 )
Alleluia, alleluia. Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.
Alleluia
Vangelo ( Mt 15,21 – 28 )
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne.
Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio».
Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». “È vero, Signore”, disse la donna, “eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto di Gesù che ascolta la preghiera fiduciosa di una donna pagana.
Nel racconto si legge di una donna cananea e quindi pagana, che và dietro Gesù gridando di avere pietà di lei e di guarire sua figlia. La donna pagana riconosce Gesù come figlio di Dio e capace di poter guarire sua figlia. Di fronte alla fede di questa donna Gesù la esaudisce lodando la sua grande fede. Gesù fa notare ai suoi discepoli e ai farisei che pur essendo una pagana crede in Lui, a differenza a volte della poca fede di molti cristiani.
La fede in Cristo è fondamentale per vivere una vita autenticamente cristiana.
La fede fa sgorgare dal cuore la preghiera fiduciosa che sa di essere ascoltata da Dio.
L’uomo di fede è colui che affida la propria vita a Dio, sentendosi amato e guarito dalle proprie fragilità, come ricorda il Canto Alleluiatico di questa domenica: “Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta dinfermità nel popolo”.
Letizia Franzone