Santa Venerina / Riaperta al culto la chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Il parroco don Marino: “La comunità si è ancora rialzata”

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“Questa comunità, ancora una volta, si è rialzata”, queste tra le prime parole che il parroco don Giovanni Marino ha rivolto a mons. vescovo Antonino Raspanti nel suo messaggio ad inizio della celebrazione per la riapertura della chiesa del S. Cuore di Gesù in Santa Venerina, giovedì 13 agosto.
La comunità del paese etneo, che non ha ancora del tutto rimarginato le ferite inferte dal terremoto del 29 ottobre 2002,  ha subìto, infatti, in maniera diretta e violenta l’evento sismico del 26 dicembre 2018, come altre del circondario acese e non solo.

Tutte le foto sono di Giovanni Cristaldi

La riapertura al culto della chiesa intitolata al Sacro Cuore, che era stata riconsegnata ai fedeli appena sei anni fa, appare oggi come un segno tangibile della direzione presa verso una normalità che, nel corso tempo, si andrà sempre più riguadagnando.
Una comunità ha bisogno di un luogo fisico in cui riunirsi in preghiera, pur nella consapevolezza che “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20). Questo è quanto è stato sperimentato nel primo periodo  dell’emergenza, durante il quale nessuna delle otto chiese del comune era fruibile
e la comunità cittadina tutta, in pieno spirito di unità ecclesiale e di popolo di Dio, ha trovato accoglienza presso l’Oratorio della parrocchia Maria SS. del Carmelo in Bongiardo, uno spazio piccolo, ma che è riuscito a fungere da casa per il popolo altrimenti disperso.
A questa esperienza di condivisione realmente vissuta dalla comunità, per quanto momentanea, ha fatto riferimento il celebrante per rendere viva e presente la Parola di Dio del giorno (Mt 18,21- 19,1), quale modo per superare le prove che ci vengono poste dinnanzi, come singoli individui così come comunità: il perdono reciproco e la forza dell’unità quali figli di Dio.
Insieme al vescovo e al parroco hanno celebrato il vicario generale, mons. Giovanni Mammino, i parroci delle altre parrocchie del Comune, altri sacerdoti legati alla comunità parrocchiale stessa e il diacono della parrocchia Maria SS. Immacolata di Dagala del Re, Sebastiano Guarrera, che sarà ordinato presbitero il prossimo 17 settembre in Cattedrale.
La celebrazione ha visto inoltre la partecipazione delle autorità civili e militari, tra cui il sindaco Salvatore Greco che, a conclusione, è intervenuto per un breve saluto, durante il quale ha ringraziato il vescovo per l’impegno profuso per permettere l’intervento sulla chiesa del Sacro Cuore, riconoscendo il ruolo che le parrocchie, il cui cuore è proprio l’edificio di culto, svolgono nelle comunità.
Per finanziare i lavori di messa in sicurezza si sono impiegati i fondi dell’8×1000 messi a disposizione dalla CEI, assegnati in breve tempo grazie all’interesse del vescovo al fine di riuscire a dare alla comunità cittadina, almeno per il momento, un luogo di culto in cui potersi riunire serenamente, in considerazione anche  dell’emergenza sanitaria vigente. Non particolarmente gravoso, a differenza di altri lavori che si dovranno realizzare in futuro su altre chiese parrocchiali  –  prossima in lista, la matrice Santa Venera, insieme alla canonica della parrocchia Maria SS. del Rosario in Cosentini – l’intervento è stato sicuramente facilitato dalla messa in sicurezza realizzata negli anni precedenti, sebbene questa non abbia potuto evitare la caduta di alcuni pezzi dalla facciata e, cosa più importante, della statua del Sacro Cuore che troneggiava sulla cima della cella campanaria.
Così come dichiarato sia dal vescovo che dal sindaco, anche la facciata sarà oggetto di interventi futuri per assicurarne il ripristino.

Giuseppe Arcidiacono

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