Con l’ultimo giorno del mese agosto ha chiuso i battenti l’esposizione estiva dei manufatti artigianali a cura dell’associazione “Impara l’arte, impara l’arte”, che ogni sera, a partire dallo scorso 20 luglio, ha attirato visitatori e turisti nella splendida location della Villa Comunale di Zafferana.
Grande successo di pubblico anche per l’esposizione organizzata a Catania in via Minoriti, in occasione dei festeggiamenti estivi per Sant’Agata, dall’11 al 20 agosto.
L’instancabile e vulcanica presidente dell’associazione, Ester De Felice, quest’anno è stata ancora più accorta nella cura dei particolari e degli allestimenti. A Catania ha voluto portare delle novità che come lei stessa tiene a puntualizzare:
“In tanti hanno cercato di copiare ma senza riuscirci!” L’idea è stata quella di stendere, sopra gli stands, lungo la via Minoriti, un lungo telo riproducente dei coloratissimi motivi decorati siciliani e a terra dei lunghi tappeti; e di esporre in un stand apposito una vespa antica decorata con scene della Cavalleria Rusticana, con paladini e immagini di frutta; dei Pupi Siciliani e degli ombrelli aperti in pizzo bianco.
“Durante l’esposizione di Catania – dichiara la presidente De Felice – ho voluto dare un tocco di sicilianità come non si era mai visto!”
A Zafferana, quest’anno per via delle norme sul contenimento dell’epidemia da coronavirus gli stands espositivi sono stati solo dieci. Ma anche qui ospitati in graziose casette di legno e con gli espositori rigorosamente dotati di mascherine e con sanificatori per le mani in ogni casetta. Indiscussi protagonisti i manufatti realizzati a mano in vetro e/o legno, ma anche borse siciliane, vasi in legno con piantine grasse, bambole in porcellana, solo per citarne alcuni. Ma anche un’aquila reale in carne ed ossa, simbolo di Zafferana.
L’esposizione artigianale è un’occasione per la promozione del territorio. “La mostra artigianale muove indirettamente l’economia del paese – dice orgogliosa Ester De Felice – La gente viene da Catania o dai paesi vicini a Zafferana per la mostra e poi si trattiene per andare a cenare o a prendere la pizza o un gelato”.
“L’esposizione – aggiunge Ester – rappresenta anche una sorta di presidio sul territorio. Non faccio altro che rimproverare i ragazzini che, dopo aver mangiato, lasciano cartacce e bottiglie di vetro nella scalinata che dalla villa porta all’ex campo sportivo. Qualche giorno fa alcuni ragazzi maldestri si sono arrampicati su un lampione della pubblica illuminazione e nonostante il mio incitamento a farli scendere, hanno piegato in due il palo. Ho fatto la segnalazione al Comune che ha sempre risposto prontamente ai miei appelli mandando delle squadre di operai ad intervenire a pulire o a sistemare quanto distrutto da questi incivili”.
Rosalba Mazza