Mostra? No, esposizione fotografica. Fotografo? No, Foto Amatore.
Sono queste definizioni, per negazione, che riassumono e delineano il senso della concezione e visione della vita e del mondo di Massimo Vittorio, attraverso le opere fotografiche attualmente visibili presso la storica pasticceria acese “Costarelli” in piazza Duomo, con proroga fino al prossimo 20 settembre.
“Acitrezza, dal mio punto di vista” è il pendant di riferimento delle quindici immagini esposte; i contesti sono quelli peculiari del borgo dei Malavoglia: le barche e il lungomare, i faraglioni, i pescatori e le reti, la festa di San Giovanni.
Vittorio, catanese ma originario di Acitrezza a cui rimane fortemente legato, li racconta da un lato con un approccio all’insegna dell’attenzione e della discrezione nei confronti dei soggetti ritratti ma, dall’altro, con lo sguardo penetrante e volto alla ri-creazione della composizione scelta. Così il faraglione è visto attraverso lo squarcio di una barca sull’arenile: la fragilità dell’uomo nei confronti della forza della natura?
Le mani nodose del mastro d’ascia sono colte in primo piano nel loro farsi fatica per la manutenzione del gozzo, mentre i quattro anziani che giocano a carte, ripresi dall’alto, svelano senza ritrosia le loro strategie di gioco.
Il colore, vivido e cangiante nei riflessi del mare increspato si alterna al bianco e nero dove assume un rilievo più emozionale, intenso e drammatico.
Il rapporto con gli elementi naturali – il sole che rosseggia all’alba, il mare che si rifrange leggero nella nera scogliera – è armonico e in esso l’uomo con la sua piccola imbarcazione si rapporta consapevole della sua finitezza.
Una visione suggestiva e “altra” è quella che Massimo Vittorio ci propone e che chiede un approccio all’immagine attento e disposto alla riflessione.
Katya Musmeci