Intervista / Il prof. Pirrone, dirigente del Ferraris di Acireale, sull’apertura della scuola: “Abbiamo cominciato tra tanti problemi”

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Dal primo ottobre in tutte le scuole di Acireale si sono iniziate le lezioni, per raggiungere questo traguardo organizzazione ed impegno certamente non sono mancati negli ultimi mesi. Abbiamo incontrato il dirigente scolastico dell’istituto superiore “G. Ferraris”, l’ingegnere prof. Ugo Pirrone, per sapere come si è organizzata la scuola da lui diretta.
Preside come si è mossa la dirigenza, cioè lei e il suo staff, per l’apertura della scuola in sicurezza?
Sicuramente ci siamo mossi attenendoci al rispetto delle regole Covid, date dal Ministero con estrema chiarezza e puntualità. Quello che non è stato, invece, assolutamente puntuale e, direi, pessimo dal punto di vista organizzativo, è stato tutto il resto, perché ad oggi a noi mancano dodici docenti,  mancano i richiesti 500 banchi, il cui primo monitoraggio ci è stato richiesto il 7 luglio, cioè tre mesi fa e ancora non abbiamo nessuna risposta. Sono stati invece consegnati i banchi alla scuola dell’infanzia e primaria dando loro la precedenza. Non capisco questa scelta, come se le nostre problematiche, come gli alunni diversamente abili, o il problema di spazi che già da tempo erano non conformi dalla normativa del 1975 fossero meno importanti. Sarebbe stato opportuno venire in aiuto di quegli edifici che già prima del Covid avevano delle superfici non a norma e tra questi quello che io dirigo.
Questo ha rappresentato e rappresenta tutt’ora un enorme problema: tra l’altro, noi avevamo chiesto lo sdoppiamento di otto classi, perché numerose, e ci è stato autorizzato lo sdoppiamento di una classe solamente, una soluzione che lascia perplessi e sbalorditi.
A questo si aggiunge la nostra richiesta fatta il 5 luglio alla Città metropolitana di Catania di cinque nuovi ambienti per potere rispettare le norme di accoglienza degli alunni indicando anche delle soluzioni, ma al momento, nonostante le sovvenzioni ricevute dallo stato di 2.000.000 di euro per mettere le scuole a norma, non ci hanno aiutato nemmeno in parte. Noi, sfruttando l’importo di 70 mila euro che ci è stato dato dal Ministero e che non era certo bastevole, abbiamo portato avanti i lavori e la città metropolitana di Catania ci ha dato solo il placet senza aggiungere il denaro mancante per potere completare i progetti e arrivare alla cifra necessaria di 120.000 euro.
Ha solamente da poco spedito delle mascherine e del sapone, tra l’altro non sempre a norma. Naturalmente noi abbiamo dovuto impegnare una parte della somma che ci è stata data per sanificare la scuola prima dell’apertura e per l’acquisto di saponi e quant’altro per la pulizia quotidiana degli ambienti e mascherine. In questo modo la cifra concessaci è scesa a 50.000 euro permettendoci di fare solamente i lavori essenziali.
Quali sono i lavori realizzati?
Abbiamo ristrutturato il piccolo edificio del custode dove verrà collocato il laboratorio di Energia, liberando le classi dove attualmente si trova questo laboratorio. Quello che noi chiamiamo LABORATORIO progetto 1, che non serviva più, ha avuto un intervento di ripristino e abbiamo ottenuto un’aula abbastanza grande per 30 alunni sempre nel rispetto delle regole.
Come avete sopperito alla mancanza di questi 500 banchi?
Abbiamo attuato un programma che fino ad ora sta andando abbastanza bene e che prevede la didattica a distanza per alcune classi. In questo momento le classi quarte sono a casa e seguono le lezione in remoto, dopo venti giorni rientreranno a scuola e saranno le terze a fare lezioni a distanza, dopo altri venti giorni sarà la volta delle seconde. Abbiamo scelto di non includere le prime per averle sempre in presenza e le quinte in vista degli esami di Stato. La speranza è che nel frattempo arrivi il materiale necessario.
Preside ci sono state delle riunioni a livello territoriale per organizzare l’anno scolastico con il problema Covid?
Ci hanno riunito due volte, sempre in video conferenza, e personalmente, in quella riunione di ambito provinciale, ho segnalato al dott. Grasso l’assenza della città metropolitana rispetto al problema.
In quella regionale ho segnalato la stessa cosa al direttore generale che subito si è reso disponibile ad intervenire ma che ad oggi non ha ancora fatto nulla.
Come si stanno comportando gli alunni rispetto alle regole Covid?
Devo dire che, fino a questo momento, hanno avuto comportamenti al di sopra delle mie aspettative. Hanno avuto comunicato delle regole, hanno avuto assegnate aree diverse di ingresso ed uscita da scuola e diversificato nell’orario per evitare assembramenti, compreso l’intervallo di socializzazione che viene attuato in due momenti diversi. In generale stanno seguendo le regole.
Sono presenti nella scuola insegnanti con il problema della fragilità?
La scuola ha ricevuto la richiesta di tre docenti, uno ha chiesto la visita con il medico competente, a carico dell’interessato perché non abbiamo avuto in merito soldi suppletivi, la legge è chiara, ma è stato dichiarato idoneo, poi è subentrata, dietro nostra richiesta, la possibilità di andare in visita o con l’INAIL, o con l’ ASP o con l’istituto di medicina legale di Catania e aspettiamo che chiamino in visita gli altri due docenti che ne hanno fatto richiesta.
Il Ferraris ha avuto un vantaggio organizzativo ad avere avuto un preside che è ingegnere?
Penso solo marginalmente, perché, in questo momento critico, anche io sono un neofita. Nel servizio prevenzione e protezione devo dire che posso fare da maestro docente e super docente per l’esperienza acquisita nei tantissimi anni che ho esercitato da professionista questo ruolo, ma a livello di Covid mi sto formando adesso come tutti gli insegnanti o come il responsabile Covid il prof. Andrea Musumeci nonché mio vicario.
Questo è il suo ultimo anno di servizio e poi va in pensione?
Si, garantito. Certo io speravo di fare l’ultimo anno con tanta pacatezza perché per esperienza sapevo che dopo il secondo anno di dirigenza la scuola la conosci meglio di te stesso. Questo, che è il mio terzo anno, doveva essere fatto in souplesse (scioltezza) e invece diventa l’anno più difficile di tutta la mia carriera scolastica: da quando ero precario, a docente di ruolo, a vicario, a preside. Questo sarà l’anno più difficile e andrò, sicuramente, stressato in pensione.

Mariella Di Mauro