Si terrà il 18 ottobre 2020 la prima edizione di Presìdi Aperti, una giornata in cui i produttori che fanno parte del progetto Slow Food a tutela della biodiversità apriranno le porte delle aziende agricole e dei laboratori di trasformazione, per condividere con il pubblico una parte della loro quotidianità e permettere ai visitatori di ascoltare i loro racconti, assaggiare i loro prodotti, conoscere da vicino le storie dei custodi della biodiversità.
I Presìdi Slow Food italiani sono 326 e coinvolgono oltre 3000 produttori in tutte le regioni.
L’occasione – si legge in una nota stampa – sono i festeggiamenti del ventennale dei Presìdi Slow Food, che hanno debuttato al Salone del Gusto del 2000 proponendo al pubblico i primi 100 prodotti da salvare. I loro nomi erano bizzarri, inediti: c’erano il puzzone di Moena, le piccolissime lenticchie di Ustica, le mele rosa dei Sibillini, la mortadella di Bologna (ma quella classica), i cardi gobbi di Nizza Monferrato, delle polpettine di carne che si chiamavano teneramente “pitine”. Dietro ai banconi c’erano volti ruvidi e molto spesso timidi di contadini, casari, allevatori non abituati a stare sotto i riflettori.
Questi prodotti scomparivano perché era l’agricoltura industrializzata degli ultimi decenni a spingerli fuori dal mercato, mettendoli in concorrenza con prodotti banali e standardizzati sempre uguali a se stessi, ma facili da trovare sugli scaffali dei supermercati; perché l’urbanizzazione aveva spopolato le campagne italiane; perchè le normative iper-igieniste avevano trasformato i laboratori artigiani in locali sterili, uccidendo insieme ai batteri nocivi anche miliardi di microbi innocui capaci di donare profumi e sapori.
Oggi i Presìdi Slow Food sono quasi 600 in 78 Paesi del mondo e coinvolgono migliaia di produttori. I loro prodotti sono ricercati, remunerati giustamente e i giovani si fermano di nuovo nelle campagne, perché questi prodotti possono offrire un futuro.
In questi 20 anni Slow Food ha usato parole semplici per raccontare la ricchezza delle storie delle donne e degli uomini che testardamente custodivano saperi secolari, varietà vegetali, razze animali locali, li ha riuniti in associazioni, li ha incoraggiati a darsi dei disciplinari di produzione, ha creato numerose occasioni nelle quali proporsi a un pubblico più attento e sensibile, desideroso di fare qualcosa per non perdere il meglio della tradizione alimentare italiana.
La giornata Presìdi Aperti fa parte della tredicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, la più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, che quest’anno si presenta con un programma completamente rivoluzionato per rispondere all’emergenza Covid-19.
L’evento prende il via l’8 ottobre 2020 e per sei mesi, fino ad aprile 2021, propone un ricco palinsesto che tocca tutti i nodi della rete Slow Food in 160 Paesi del mondo, coinvolgendo il pubblico in eventi digitali, fisici e diffusi, a partire dalla piattaforma web, accessibile dall’indirizzo www.terramadresalonedelgusto.com.