Giarre / Il commissario della Lega Barbagallo sollecita un intervento del Comune sul degrado del parco Jungo

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Il parco Jungo di Giarre, uno dei polmoni verdi al centro della cittadina ionico-etnea, già teatro di numerose attività e manifestazioni a cura di scuole di danza, palestre, scuole primarie ed altro, è ormai chiuso da parecchi mesi. Ancor peggio, è stato interessato da roghi da parte di alcuni vandali, che da ultimo si sono accaniti nella struttura in muratura che ospita i bagni, con lavandini divelti, e stanno addirittura asportando i pali dell’illuminazione interna al parco stesso.Il commissario comunale della Lega Giovanni Barbagallo si è fatto portavoce delle legittime proteste degli abitanti della zona.“Il desolante scenario che offre il parco Jungo –ci dice Barbagallo- ha subito ben quattro roghi di origine dolosa ad opera di ignoti  e questo ci fa capire quanto sia importante non solo la vigilanza ma anche la manutenzione. La porzione della villa che si affaccia sul viale delle Province è priva della ringhiera di delimitazione, che costituirebbe un deterrente per chi la sera si introduce all’interno per bivaccare o per dare alle fiamme le aree a verde”.
Che danni hanno provocato gli incendi?
“Questi incendi da un lato hanno divorato due palme storiche e dall’altro hanno messo a repentaglio la salute dei cittadini che abitano in questa zona. Anche dall’esterno della villa – prosegue il commissario della Lega giarrese – sono visibili le condizioni in cui versano i servizi igienici della struttura, così come lo stato della vegetazione, abbandonato tra rovi e sterpaglie”.Barbagallo auspica un intervento dell’amministrazione comunale con la messa in sicurezza dell’area, partendo dalla riparazione del varco aperto lungo il confine, e con l’avvio di un’operazione complessiva di bonifica e recupero della villa.
“E’ già paradossale che questa area a verde non possa essere usufruita dai cittadini, ma che addirittura debba diventare un pericolo è troppo. Peraltro quasi tutti i parchi giarresi sono in stato di abbandono e degrado. E penso –continua Barbagallo- al Parco Giardino di Macchia, al parco di San Giovanni Montebello e alla villa di largo Cismon del Grappa”.

Giovanni Barbagallo

Quale tipo di soluzioni propone?
“Auspico che il comune di Giarre possa recuperare le numerose aree a verde e parchi oggi abbandonati con la sinergia e l’ausilio dei privati che potranno rappresentare non solo un’opportunità di riqualificazione ma anche un volano per lo sviluppo dell’economia della nostra città”.

Mario Vitale