Lettera a La Voce / “Ristoworld Italy”: superata l’emergenza, urge rilanciare le attività turistico-ristorative di Randazzo

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Gentile direttore,

desidero ringraziarLa per l’attenzione e la sensibilità con la quale “La Voce dell’Jonio” racconta fedelmente il territorio e la Comunità. Questo, grazie anche ai validi collaboratori del giornale d’ispirazione cattolica, preziose “sentinelle” del territorio.
Ho letto con interesse e apprezzato il recente articolo su Randazzo del giornalista Giuseppe Portale, che racconta il disagio e la sofferenza della comunità locale, a seguito dell’istituzione della zona rossa, provvedimento della presidenza della Regione, visti i numeri del contagio pandemico.
L’articolo muove sicuramente da un amore viscerale per la cittadina e i residenti, con una punta di giustificata nostalgia per alcune prerogative culturali del passato e servizi essenziali, sulle quali le amministrazioni comunali, quella presente e le future, farebbero bene a concentrarsi, proprio per recuperare la centralità strategica che Randazzo ha rivestito nel corso degli anni e, diciamolo, dei secoli.L’articolo ha dato voce agli imprenditori locali e ai rappresentanti di categoria e sindacali: sono proprio loro che restituiscono una risposta immediata a quanti, e per quanti intendo Istituzioni a carattere generale, hanno invece agito da soli. Non parlo, ovviamente, della situazione legata alla salvaguardia della salute pubblica e delle giuste decisioni collegate, quanto piuttosto dell’aspetto legato al comparto economico.
Intanto, alla Comunità di Randazzo va la solidarietà di tutta Ristoworld Italy, con l’augurio di lasciarsi alle spalle subito questo incubo! Una riflessione a carattere generale tuttavia è d’obbligo. Solo dal dialogo con le categorie produttive, con le forze sociali e sindacali è possibile tirare fuori delle soluzioni condivise e utili. E invece da mesi, ormai, assistiamo a decisioni unilaterali e univoche con il ripetersi di errori grossolani che pagheremo anche negli anni a venire.
Chi in questi mesi ha scritto le norme, anche quelle recentissime, che limitano e, di fatto bloccano, la ristorazione, la somministrazione, food delivery, il bar e l’asporto, non solo non ha alcuna esperienza nel settore ma non sarebbe capace nemmeno di gestire un chiosco sotto casa! Gli ultimi fatti e i numeri rendono testimonianza. Non lo diciamo solo noi, come associazione di cucina, turismo e difesa del Made in Italy: lo ribadiscono Confindustria, Fipe Confcommercio, le sigle sindacali! E’ così difficile, a tutti i livelli, dallo Stato alle Regioni, alle comunità locali, istituire un tavolo di consultazione con esperti del settore prima di intervenire su comparti così nevralgici dell’economia? Così complicato l’esercizio del dialogo e della condivisione?
Nello specifico, ritengo strategico, una volta superata la fase emergenziale, lavorare per la ripresa delle attività turistico-ristorative della cittadina di Randazzo con azioni concrete e progetti a sostegno della brand reputation per riallineare le presenze e la fruizione agli standard precedenti al periodo pandemico.
Questa la scommessa che bisogna vincere se si vuole costruire un futuro diverso. Utilizzando intelligenza e gioco di squadra! Mi auguro, direttore, che questa emergenza sanitaria insegni, finalmente, a quanti gestiscono la cosa pubblica che concertazione, ascolto e dialogo rappresentano uno straordinario tripode sul quale costruire il futuro delle comunità nel rispetto, ovviamente, di ruoli, compiti e prerogative. Ristoworld Italy è pronta a dare il proprio contributo di persone e idee!

Marcello Proietto di Silvestro
presidente Ristoworld Italy

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