Veglia di Tutti i Santi / Il “kit di sopravvivenza per la santità”di Carlo Acutis ha guidato la preghiera di 200 giovani

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E’ stata una veglia nuova sotto tutti gli aspetti, fresca di tecnologia e nelle location proposte per una Chiesa veramente in cammino, quella che si è tenuta sabato 31 ottobre nella Diocesi di Acireale ed alla quale sono accorsi più di duecento ragazzi da tutti gli angoli dei vicariati.
Affascinati dalla figura di santità di un ragazzo del 2000, come molti dei ragazzi venuti a vegliare insieme la notte che precede il primo Novembre, don Orazio Sciacca e la sua èquipe del servizio diocesano per la pastorale giovanile di Acireale hanno affidato alla scoperta di questo giovane milanese la guida del momento di preghiera: Carlo Acutis, raccontato attraverso episodi della sua vita e testimonianze di chi l’ha conosciuto.
Lui che, ai suoi bambini del catechismo diceva che semplicemente per diventare santi bisogna volerlo con tutto il cuore e chiederlo con insistenza al Signore, è il modello di santità semplice che meglio può collocarsi in un periodo storicamente tanto complesso, proprio a contrapporsi a questa difficoltà con la semplice determinazione di un cuore innamorato.Carlo che per condurre alla santità ha messo insieme un kit di sopravvivenza, sostituendo il coltellino svizzero con la recita quotidiana del Santo Rosario e le scatole di cibo con l’indicazione della lettura della Sacra Scrittura ogni giorno, è una figura ancora nuova ed al contempo affascinante per quell’amore di Dio Padre che racchiude nei pochi anni anagrafici di vita vissuta, una figura estremamente vicina ai circa 250 tra ragazzi e sacerdoti che hanno popolato le chiese aperte nei tre punti della Diocesi.

Ricordiamo infatti che, per raggiungere anche le periferie della Diocesi, la veglia è stata unitaria nel contenuto e nella preghiera, ma triplicata nelle realtà in cui è stata vissuta.  E’ per questo che i promotori desiderano ringraziare le tre comunità che l’hanno ospitata nei loro locali, sottolineando come da tutti gli organizzatori sia stata vissuta non solo come momento aggregante ma anche di relazione importante: alcune parrocchie vicine si sono infatti trovate a lavorare insieme per la buona riuscita del momento di preghiera in un’inedita collaborazione.  E’ stato un gesto concreto affinché queste realtà giovanili non fossero parte passiva della veglia ma reali mani in opera per favorire l’azione dello Spirito.
Va pertanto ricordata la collaborazione vicariale nell’animazione della veglia che nella parrocchia Santa Maria del Lume in Linera, presieduta da mons. Mammino, ha visto un coro formato dai ragazzi di Linera e di Maria Vergine coadiuvati da Padre Benoit, che si è speso in prima linea accompagnando con la chitarra i giovani nei loro canti, e da alcuni ragazzi della comunità di Cosentini che hanno unito a loro volta tamburello, djembe e chitarra per rendere lode al Signore in maniera ancora più gioiosa con i canti scelti insieme.
A questi giovani pieni di entusiasmo anche il merito di aver allestito l’addobbo dell’altare e l’accoglienza di ragazzi come loro in arrivo per pregare.Quanto emerso nella realtà di Linera non dista poi tanto da quanto anche la comunità di Aciplatani nella parrocchia di Santa Maria del Monte Carmelo ha messo in atto: si annota anche nella realizzazione della veglia in cui hanno confluito il I e II vicariato un grande coinvolgimento della realtà giovanile, con anche in questo caso l’animazione dei canti della veglia supportati da alcuni membri della band diocesana che hanno accompagnato con la loro musica le voci del coro.Si sono inoltre occupati anche dell’accoglienza e della preparazione della chiesa in cui don Orazio Sciacca ha curato il momento di preghiera.

Il V e VI vicariato hanno invece pregato nella chiesa di Maria Santissima Immacolata in Fiumefreddo, nella quale Don Sebastiano Leotta, inviato in quanto membro del servizio diocesano, ha trovato una comunità che ha accolto con grande entusiasmo la novità della veglia zonale preparando l’animazione e la chiesa che con il suo alternarsi di luci abbracciava l’ingresso di chi si è unito alla veglia: si è creato infatti un clima estremamente propedeutico alla preghiera grazie ad un gioco di chiaroscuri, dettato dalla penombra della chiesa in favore della luminosità dell’altare.

Promossa in tutte e tre le comunità, infine, l’iniziativa di sostituire i libretti cartacei con quelli scaricabili tramite codice qr, con un impatto zero sulla natura ed il chiaro intento di ridurre le possibili fonti di inquinamento, a cui va decisamente un plauso positivo per questa che era una sorta di prova generale che l’equipe ha proposto.

C’è un kit per il decoupage, uno per i lavoretti manuali, uno ancora per cucire.. e poi c’è un kit speciale che ci ha voluto consegnare il beato Carlo Acutis: un kit per diventare santi! Impegno di questa veglia è stato quello di consegnare questo kit a quanti sono venuti a vegliare insieme, perché si sa: la santità è fatta di piccole cose a cui tutti possiamo accedere. E anche quella sera Carlo ce l’ha voluto ricordare con la testimonianza sulla sua vita.

                                                                                                           Chiara Costanzo

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