Canto al Vangelo ( Mc 11,9.10 )
Alleluia, alleluia. Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide. Alleluia
Vangelo ( Mt 25,31 – 46 )
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria.
Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi.Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?.
E il re risponderà loro: In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito? Allora egli risponderà loro: In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto di Gesù che dice ai suoi discepoli che quando verrà nella gloria separerà i buoni dai cattivi, separerà cioè coloro che nella vita hanno donato il suo amore al povero, al malato, al carcerato, al senza rifugio, da quelli che invece non lo hanno riconosciuto nel bisognoso.
Solo i giusti, infatti, saranno accolti nella vita eterna, nella vita cioè di Dio, del suo amore eterno.
In questa domenica che chiude l’anno Liturgico del Tempo Ordinario per iniziare nella successiva domenica il Tempo di Avvento, si ricorda la regalità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, una regalità di un amore crocifisso che dona la propria vita per la salvezza di ogni uomo. Una regalità dell’amore che si dona, che si fa servizio per amore e non per dominare.
Di fronte al Crocifisso ogni uomo diventa fratello, sulla Croce questo Re dona se stesso rivelando il volto di un amore infinito.
La vita del cristiano non può non seguire questo stesso amore che gratuitamente si dona per amore; la vita del cristiano dev’essere infatti un riflesso di questo amore capace di vedere nel bisogno del più fragile, il volto di Gesù donandogli la sua attenzione, per essere beato sin da questa terra, come ricorda il Canto Alleluiatico di questa domenica: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide”.
Letizia Franzone