Scout / Il movimento candidato al Nobel per la pace

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Movimento Scout candidato a Nobel per la pace

Il movimento scout mondiale è candidato al premio nobel per la pace 2021, grazie ad una deputata norvegese. Lo scoutismo, fondato da Sir Robert Baden-Powell nel 1907 in Inghilterra, arriva in Italia nel 1916 con la fondazione dell’ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani). Questa si unisce nel 1974 all’AGI (Associazione Guide Italiane), dando vita all’AGESCI (Associazione guide e scout cattolici italiani). Si tratta della più grande associazione italiana attiva sul territorio (200.000 soci), mentre esistono nella Penisola altre due associazioni scout: FSE e CNGEI.

Da sir Robert Baden-Powell ad oggi: i valori dello scoutismo

Sin dalla fondazione, gli scout si sono concentrati ad accompagnare bambini e ragazzi nello sviluppo del loro carattere. Scopo di base è da sempre quello di promuovere, oltre a principi religiosi, valori morali come la solidarietà e lo spirito di servizio, per formare buoni cittadini del mondo. Nel 1938 l’Accademia di Svezia propose Sir Robert Baden-Powell e il movimento scout come destinatari del Premio Nobel per la pace. A causa della seconda guerra mondiale, però, nel 1939 l’accademia decise di non assegnare il premio. Movimento Scout candidato a Novel per la paceA più di ottant’anni di distanza, arriva adesso una nuova candidatura al Nobel per la pace per il WOSM (Organizzazione Mondiale del Movimento Scout) e il WAGGGS (World Association of Girl Guides and Girl Scouts). Si tratta delle due associazioni scout internazionali, a proporre le quali è proprio una scout: la deputata norvegese Solveig Schytz, ex commissario capo delle Guide e degli Scout di Norvegia.

Movimento Scout candidato al Nobel per la pace: il motivo della scelta

Come nel 1938, il motivo consiste nel “grande contributo che i due movimenti hanno reso al tema del dialogo e della pace nel campo dell’educazione di centinaia di milioni di giovani di tutto il mondo”. Nel nostro Paese, la principale associazione scout ha eletta come capo-guida Daniela Ferrara (nella foto in basso a destra), pedagogista originaria di Sciacca. Le abbiamo chiesto impressioni e sensazioni in merito a questo riconoscimento internazionale, per il quale non ha nascosto soddisfazione e orgoglio. L’importante nomination arriva in un momento molto delicato per l’associazione, messa a dura prova dalla pandemia, come lei stessa ha scritto nel suo recente messaggio al movimento.

Le parole della capo-guida d’Italia, Daniela Ferrara

Daniela Ferrara Movimento Scout candidato a Nobel pace

«Come capo-guida d’Italia sento una grande responsabilità nei confronti dei ragazzi, delle loro famiglie e degli altri capi dell’associazione». Ci parla con il tono emozionato tipico di chi è abituato a sporcarsi le mani e non a rilasciare interviste. Per Daniela lo scoutismo è una tradizione di famiglia: il nonno è stato tra i primi scout di Sciacca e visse il drammatico scioglimento dell’associazione voluto dal fascismo. Oggi come allora, gli scout sono chiamati a resistere per portare avanti la loro promessa. “In questo ultimo anno è stato un po’ triste vedere il mondo meno colorato dalle uniformi scout, tutte le guide e gli scout sono stati impegnati nel tenere accesa e viva la fiammella delle loro lanterne” ha scritto Daniela, insieme a Fabrizio Coccetti, in un messaggio inviato a tutti i capi dell’associazione, esortandoli a fare “resistenza educativa”.

L’educazione: “oggi più importante che mai”

«Questo periodo difficile e questo riconoscimento ci spingono a mettere i ragazzi e la loro educazione al centro dell’attenzione. Facendo tutto il possibile per salvaguardare il loro percorso educativo che oggi più di ieri passa attraverso la socialità», continua Daniela. «Oggi l’educazione è più importante che mai. Noi come formatori ci impegniamo da sempre nel trasmettere ai nostri ragazzi lo spirito tipico del buon cittadino operatore di pace», conclude. Oltre al movimento scout, figura tra le nomination per il premio del 2021 anche Greta Thunberg, in prima linea con i suoi Friday for future nella lotta contro la crisi climatica. Ma anche il movimento Black Lives Matter, per i risultati raggiunti nel creare sensibilizzazione sull’ingiustizia razziale. Nel 2020 il Premio è stato il World Food Programme ad aggiudicarsi il premio, per gli sforzi nel combattere la fame nel mondo.

Flavio Pugliatti

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