Il discorso di Mario Draghi per ottenere la fiducia per il suo esecutivo al senato ha riservato notevoli spunti su giovani e futuro.
Il discorso di Draghi tra giovani e futuro: lo stimato neo premier
Il neo presidente del consiglio Mario Draghi è considerato l’italiano che ha salvato l’Europa dalla grande crisi del debito sovrano. Docente universitario, negli anni ’90 è stato direttore generale del ministro del tesoro, quindi, nel 2005, venne nominato Governatore della Banca d’Italia. Dal 2011 al 2019 ha ricoperto la carica di Presidente della Banca centrale europea. Si tratta pertanto di una personalità senza dubbio di grande spicco, stimata in tutto il mondo.
In occasione del voto di fiducia, Draghi ha iniziato così il suo discorso: “Il primo pensiero che vorrei condividere nel chiedere la vostra fiducia, riguarda la nostra responsabilità nazionale. Il principale dovere cui siamo chiamati, tutti, io per primo come presidente del Consiglio è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini”. Ha ringraziato inoltre Conte per il suo lavoro svolto: “Ringrazio altresì il mio predecessore Giuseppe Conte che ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica come mai era accaduto in Italia” .
I giovani, più penalizzati dal Covid
Nel suo lungo discorso, Draghi ha parlato a più riprese delle fasce giovanili, assi portanti per il futuro del paese. “Questa è la nostra missione di italiani: consegnare un paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti” ha sostenuto il neo presidente con affermazioni emotivamente toccanti. Ha espresso la sua preoccupazione: “Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura. Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti”. E a concluso dicendo: “Nella speranza che i giovani italiani che prenderanno il nostro posto, anche qui in questa aula, ci ringrazino per il nostro lavoro e non abbiano di che rimproverarci per il nostro egoismo”.
Quali sono gli obiettivi del nuovo esecutivo? Next Generation EU
Next Generation EU è uno strumento temporaneo per la ripresa da 750 miliardi di euro, che si propone di affrontare i disastri economici e sociali causati dalla pandemia. L’obiettivo è porre le basi per un’Europa post covid-19 più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future. Il dispostivo per la ripresa e la resilienza è il fulcro di Next Generation EU. Metterà a disposizione 672,5 miliardi di euro di prestiti e sovvenzioni per sostenere le riforme e gli investimenti effettuati dagli stati membri.
Prevede lo stanziamento anche di 47,5 miliardi di euro per REACTUE-EU, programma di ripresa economica verde, digitale e resiliente. I fondi saranno ripartiti tra: il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo, il Fondo di aiuti europei agli indigenti. NextGenerationEU assegnerà anche ulteriori finanziamenti ad altri programmi o fondi europei. Ne sono un esempio Horizon 2020, InvestEU, il Fondo per lo sviluppo rurale o il Fondo per una transizione giusta.
Governo tecnico e politico: i nuovi ministri
I ministri sono in tutto 23, di cui 15 politici e 8 tecnici. L’età media dei ministri è di 54 anni. L’appartenenza politica dei ministri è varia: 3 ministri provengono dal PD (Franceschini, Orlando, Guerini), 4 dal Movimento 5 stelle (Di Maio, D’Inca, Dadone, Patunelli), 3 di Forza Italia (Brunetta), Carfagna, Gelmini), 1 di Italia Viva (Bonetti), 1 di Leu (Speranza). Gli altri 8 ministri su 23 sono tecnici. Le “new entry” sono Marta Cartabia, Daniele Franco, Roberto Cingolani, Patrizio Bianchi, Vittorio Colao e Cristina Messa.
Arianna Pastore