Aci Trezza, località marittima a nord-est della provincia di Catania, si caratterizza per la suggestiva Isola Lachea e i mitici faraglioni dei ciclopi. La piccola isola citata è sede di una stazione per gli studi biologici dell’Università degli studi di Catania. Dal 1998 fa parte della “Riserva naturale integrale Isola Lachea e faraglioni dei ciclopi”, area protetta istituita dalla Regione Siciliana e affidata in gestione al Centro interfacoltà dell’Università di Catania (Cutgana). La riserva è stata creata al fine di conservare e tutelare la vegetazione algale e la fauna dei piani dal sopralitorale all’infralitorale, nonché salvaguardare la lucertola endemica Podarcis sicula ciclopica Taddei.
Aci Trezza / Visitare l’isola Lachea e i faraglioni
L’Isola Lachea, costituita prevalentemente da rocce basaltiche in più punti sormontate da argille pleistoceniche metamorfosate, è la più grande fra le Isole dei Ciclopi. E’ di origine vulcanica, legata alle prime eruzioni sottomarine nel golfo di Acitrezza, risalenti a circa 500.000 anni fa. Secondo il mito, legato all’Odissea di Omero, l’origine è da imputare ai massi lanciati dal ciclope Polifemo contro la nave di Ulisse-Nessuno.
Come arrivare sull’Isola Lachea?
E’ possibile arrivare sull’Isola Lachea con una grande varietà di mezzi. Una volta arrivati nel paese di Aci Trezza, vi basterà recarvi presso il suo porticciolo: qui troverete un continuo andirivieni di barche che fanno la spola fra l’isola e la terraferma. Il trasporto è gestito dai pescatori (o ex pescatori) della zona, per mezzo delle loro caratteristiche imbarcazioni. Non farete fatica ad identificarli. Anzi, è probabile che siano loro stessi a individuare voi e ad invitarvi a salire a bordo.
Visitare l’Isola Lachea in canoa o con il SUP
Purtroppo non è possibile esplorare l’Isola Lachea in autonomia. La spiaggetta presso la quale normalmente si approda, anche attraverso le barchette di legno, ha dimensioni molto limitate e non dà accesso alla restante parte dell’isola. Una volta lì, potrete muovervi solo all’interno di un’area circoscritta. Per avere maggiore indipendenza e visitare la restante parte dell’isola, il paese dà la possibilità di noleggiare canoe, biposto o monoposto, oppure di affittare il cosiddetto SUP. Lo Stand up paddle (SUP) è una variante del surf in cui si sta in piedi su una tavola, utilizzando una pagaia apposita per la propulsione. La canoa e il SUP potranno essere noleggiati presso il “lungomare scardamiano” di Aci Castello, a pochi chilometri da Aci Trezza. Oltre a godere della straordinaria bellezza del paese di Aci Castello, i più intraprendenti possono seguire lezioni di windsurf, presso il suddetto lungomare.
Aci Trezza, faraglioni e “faragghiuneddi”
Dopo aver constatato cosa si può fare sull’isola, andiamo a scoprire qual è la storia dei faraglioni e dei faraglioni più piccoli, detti anche in siciliano faragghiuneddi. I tre faraglioni non sono altro che delle splendide rappresentazioni delle prime eruzioni etnee. Si stagliano per diverse decine di metri sul livello del mare e sono il punto di partenza per le battute di pesca degli uccelli. La forma peculiare dei faraglioni è dovuta dalla presenza di pillows lave, ossia colate di lava “a cuscino”, e basalti colonnari, che nel faraglione grande raggiungono dimensioni considerevoli. Proprio sul faraglione grande è presente la statua della Vergine Maria, opera dello scultore Saro Piazza. E’ raggiungibile con una scala in muratura e dal cui piazzale si gode di un panorama mozzafiato.
I faragghiuneddi sono delle bellissime formazioni geologiche che si trovano a ridosso della piazza Turi Ferro sul lungomare dei Ciclopi. Si sono formati nello stesso periodo e nella stessa maniera delle cosiddette Isole dei Ciclopi sopra descritte, ma sono di dimensioni ridotte e a ridosso della costa. La peculiarità di queste formazioni è la presenza dei basalti colonnari obliqui, la cui forma è stata plasmata dal vento.
“L’unione fa la forza”
E’ il motto dell’Associazione di volontariato plasticfree, nata con lo scopo di sensibilizzare più persone possibili sulla nocività della plastica, in particolare quella monouso. Plasticfree ha dato vita a giornate dedicate alla raccolta di plastica, vetro e lattine, tenutesi in quasi tutte le città d’Italia. Proprio ad Aci Trezza, Domenica 14 Marzo, avrà luogo una delle giornate Plasticfree. Basterà dedicare qualche ora del proprio tempo e munirsi di buona volontà per rendere il luogo in cui viviamo un posto migliore per noi stessi e per chi lo visita. Per farlo, basta semplicemente registrarsi sull’apposito dell’associazione.
Arianna Pastore