Tremestieri Etneo celebra la festa della Madonna della Pace. Il giorno liturgico della festa è quello del lunedì dopo l’ottava di Pasqua che quest’anno è il 12 aprile. A Maria SS. Regina della Pace è intitolata la parrocchia chiesa Madre ed è la protettrice della città, assieme alla martire Santa Barbara.
In altri luoghi dell’ Italia devoti alla Madonna della Pace, sono erette chiese e santuari dedicati alla Vergine che porta il titolo della Pace. Come il santuario ad Albisola Superiore (in provincia di Savona), o a Menaggio sul Lago di Como, a Mignano Monte Lungo, in provincia di Caserta. Ed ancora a Torrita di Siena, o a Trepalle (Livigno) nell’Alta Valtellina in Lombardia, ed ancora a Airuno (Lecco), a Molfetta (provincia di Bari).
Nella stessa Roma e nella frazione Agosta, la festa viene in altra data come, per esempio, a Giugliano, in provincia di Napoli. Qui le celebrazioni hanno tradizionalmente inizio la vigilia di Pentecoste e si concludono la domenica successiva della SS. Trinità.
Festa Madonna della Pace, il programma
Il programma della festa 2021 a Tremestieri inizia con il classico triduo, mercoledì 7 aprile, e si conclude il 12. Porta la firma del parroco don Gaetano Sciuto, nel suo primo anno di ministero pastorale nella cittadina etnea.
Il programma tiene conto delle limitazioni della pandemia. I posti in chiesa per le celebrazioni saranno limitati rispettando le misure di distanziamento e di igienizzazione.
Nelle due celebrazioni più partecipate – quella pomeridiana di sabato 10, e nel pontificale con la partecipazione dell’arcivescovo di Catania mons. Salvatore Gristina, di lunedì 12 pomeriggio – è stata prevista anche la diretta sulla pagina facebook della parrocchia.
Nei giorni 7, 8 e 9 aprile, alle 18,30, il santo Rosario dà inizio alle funzioni liturgiche del giorno. Mercoledi 7, con la celebrazione eucaristica presieduta dal can. don Pasquale Munzone. Giovedi 8, dal parroco don Filippo Gismondo della comunità di S. Maria delle Grazie di Piano Tremestieri, con l’offerta dei fiori e la cera.
Venerdi 9, don Domenico Sciuto, parroco della comunità di Maria SS. Immacolata offrirà cera e fiori alla Madonna e animerà la santa messa.
Sabato 10, alle ore 18,30, recita del rosario, poi la svelata del materno ed austero, seicentesco simulacro della Madonna della Pace durante la tradizionale “Cantata”.
Presenti le autorità civili e militari e le rappresentanza dei gruppi e delle associazioni parrocchiali e della confraternita del SS. Sacramento. Tutti i parroci di Tremestieri concelebraranno l’Eucarestia.
Domenica 11, le tre messe (ore 8.30, 10,30 e 19,30) saranno presiedute rispettivamente dal parroco, da mons. Barbaro Scionti e da don Domenico Cosentino, entrambi parroci predecessori di Santa Maria della Pace.
Festa Madonna della pace, il 12 solenne Pontificale con il vescovo Gristina
Infine lunedì 12, ultimo giorno di festa, alle ore 19 solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Gristina. Concelebreranno i parroci e i sacerdoti di Tremestieri e del IX Vicariato, alla presenza delle autorità. Indi preghiera finale di consacrazione alla Madonna della città di Tremestieri e la reposizione del simulacro nella cameretta.
Un titolo, come quello della Pace, è una provocazione fatta di pietre – sono parole di don Tonino Bello – che non può lasciare indifferenti! Come disse ai suoi parrocchiani della Madonna della Pace a Molfetta, appena eletto vescovo di quella diocesi nel 1982.
“Vi auguro soltanto che la Pace di cui si fregia il nome questa parrocchia regni veramente nel vostro cuore. Non pace nel senso di silenzio, di quietitudine sonnolenta, non la pace dei cimiteri o delle pianure dove non passa nessuno. Ma pace significa gioia di poter impegnare la propria vita a servizio degli altri. Voglia di vivere, perché è bello vivere nonostante tutte le sofferenze che voi avete…
Questa Chiesa non fatta di pietre, ma fatta di pietre umane, pietre vive, deve stimolare tutta la comunità, anche quelli che contano. Perchè si realizzino sul posto anche le cose che servono per la crescita dell’uomo, per il suo progresso, per il suo sviluppo integrale” .
Vincenzo Caruso