Ad appena una settimana dall’ordinazione presbiterale per le mani di Papa Francesco a Roma, don Salvatore Lucchesi celebra la sua prima messa ad Aci Catena, sua città natale, nel santuario Maria S.S. della Catena, che il novello sacerdote definisce “culla della mia vocazione”.
Un primo maggio straordinario, ricco di felici coincidenze quale la festa di S. Giuseppe lavoratore, l’anno a lui dedicato per volere del Santo Padre, l’inizio del mese mariano per eccellenza, augurio di un lungo e luminoso cammino.
Una celebrazione composta, partecipata nel pieno rispetto della normativa Covid, durante la quale la comunità parrocchiale ha donato una casula mariana al presbitero.
Come tradizione, l’omelia è stata tenuta dal parroco don Carmelo Sciuto che ha focalizzato in tre punti fondamentali l’insegnamento evangelico contenuto in Giovanni 15,1-8. E ha invitato sia don Salvatore che i fedeli a interiorizzarla e meditarla: fare spazio, rimanere, portare molto frutto nel rispetto del proprio stato, della propria condizione.
Attualizzare l’intima relazione tra la vite e i tralci per far sì che “l’amore diventi storia… nella comunione con Cristo… e quindi portare molto frutto”.
Don Lucchesi si consacra alla Madonna
Temi ricorrenti del discorso di ringraziamento la lode, la gioia, lo stupore. E anche il completo affidamento alla volontà di Dio Padre per quella che padre Salvatore definisce “una chiamata così bella e misteriosa”.
“Canterò per sempre la misericordia del Signore, perché ha guardato alla mia povertà e alla mia fragilità e, nonostante ciò, mi ha chiamato a seguirlo e a servirlo più da vicino…” questo l’incipit e prosegue “ Non potete immaginare quanta gioia ed emozione nel mio cuore e quanta responsabilità il Signore ha messo nelle mie povere mani il giorno della mia ordinazione e di cui dovrò rendere conto… Continuo a ringraziare Dio per i doni che mi ha elargito… e prego voi di sostenermi con la vostra preghiera per portare a compimento il compito affidatomi”.
A conclusione rinnova l’atto di affidamento a Maria Santissima della Catena testimonianza di amore filiale : “Vergine Santa, ti ringrazio con tutto il cuore perché fin da piccolo mi hai custodito e protetto sotto il tuo manto. Ogni volta che ti ho invocato mi hai subito risposto col tuo materno amore. Oggi rinnovo il mio atto di consacrazione a Te: sono tutto tuo”.
Dopo la prima messa ritorno a Roma
Presenti alla celebrazione eucaristica i sacerdoti che hanno seguito il percorso non facile di don Salvatore. Unico dispiacere l’assenza di padre Sebastiano Privitera, già parroco del santuario mariano, il cui sostegno paterno non è mai mancato.
Presenti il sindaco Nello Oliveri, autorità civili e militari.
Pochi giorni per riabbracciare la mamma, rivedere la sua città di origine prima di rientrare a Roma presso la parrocchia di S. Clemente, dove esercita il suo ministero in qualità di vice parroco.
Angela Pirronello