Ad Acireale, nella chiesa di San Rocco, padre Mirco Barilari, ha intrattenuto un attento pubblico tratteggiando la figura di Pitagora, che ha definito meravigliosa.
Dopo avere aperto l’incontro suonando la chitarra, l’oratore cita Aristotele, il quale sostiene che la filosofia di Platone è molto influenzata da Pitagora. Che era un genio della matematica, della musica, dell’astronomia e della filosofia, di cui crea le basi.
Inoltre, don Mirco parla dell’importanza della tavola pitagorica nella realtà quotidiana. Dello stile eclettico e ascetico che alimenta la fede di Pitagora in Dio e la sua vita contemplativa, e della sua stupenda umanità.
Secondo l’inglese Whitehead, Pitagora è il primo pensatore della Grecia antica. Tuttavia, parecchi grandi intellettuali attribuiscono ai matematici dell’Italia meridionale e della Sicilia dell’epoca di Platone talune scoperte di Pitagora e dei suoi seguaci. Attestando che essi fossero una setta religiosa e Pitagora una forte guida spirituale.
P.Barilari tratteggia la figura di Pitagora
Molto complessa tale problematica, che fa coincidere la visione della storia umana con quella della natura. L’ateniese Tucidide con originalità accosta l’indagine medica di Ippocrate alla spiritualità pitagorica. Parmenide, all’incertezza delle umane opinioni, contrappone la certezza della Verità, seguendo la teoria pitagorica. Pertanto rievoca la “sacra via” della religione orfica: scopre con grande intuito la teoria dell’Essere unico e totale.
Nella storia civile dell’Occidente, la meditazione filosofica valorizza la sapienza dei filosofi greci.
Pitagora era nato a Samo nel 571 a. C. e morto nel 497- 96 a Metaponto, in provincia di Matera. Qui si rifugia quando i luoghi d’incontro dei pitagorici vengono bruciati, secondo la notizia storica di Polibio .
Pitagora si trasferisce dalla città nativa a Crotone, nella Magna Grecia. Vi fonda una setta filosofico – religiosa, piuttosto conservatrice e, malgrado altre sette sorgano nell’Italia meridionale, l’opposizione popolare le fa crollare nel giro di un secolo.
Oltre al famoso “teorema di Pitagora”, già conosciuto da culture precedenti a quella greca, importanti scoperte nel campo di geometria, aritmetica, medicina, musica, astronomia e filosofia sono da attribuire a Pitagora e ai suoi seguaci.
I numeri sono considerati appartenenti ad una mistica, con particolari poteri e identificazione di valori, come la virtù e la giustizia. La dottrina pitagorica è improntata a chiarezza razionale e misticismo. Pitagora ha una personalità eccellente, riconosciuta universalmente.
In proposito abbiamo rivolto a padre Barilari qualche domanda su Pitagora
Secondo lei, la spiritualità pitagorica ha influito sulla vita morale e sulla ricerca della Verità dei seguaci?
Certamente. E a partire dai seguaci, l’influenza del pensiero pitagorico è arrivato fino ai giorni nostri. Anche in campo spirituale, le radici della preghiera contemplativa sono riconducibili a Pitagora. Secondo il prof. don Lanfranco Rossi, nel suo libro “I filosofi greci, Padri dell’ Esicasmo”, sono loro che hanno dato le basi alla cultura contemplativa cristiana.
La mentalità pitagorica contribuisce a formare una classe politica? Di che tipo?
Alcune biografie ci dicono che anche dopo la morte di Pitagora alcune città siciliane – Taormina, Siracusa – erano governate dai Cinquecento, secondo il metodo aristocratico-teocratico dei pitagorici. Platone, prima di scrivere “La Repubblica”, venne in Sicilia, per vedere come erano governate le città dai pitagorici.
La religiosità orfica, che prevede per l’iniziato la partecipazione al processo di purificazione, per un’interiorizzazione dell’esperienza religiosa, influirà sulla spiritualità cristiana ?
Pitagora e Platone attingono all’orfismo per la concezione del corpo come “carcere”: come giudica lei tale differenza – dal paganesimo, religione dello Stato?
Secondo il pensiero dello storico delle Religioni, Mircea Eliade, l’unico esempio pratico di orfismo sono i pitagorici. Si può riscontrare in ogni religione, la presenza di una corrente mistica con tratti comuni presenti in culture anche molto differenti; queste sono sempre tenute ai margini della religiosità ufficiale.
Anna Bella