E’ in libreria la terza edizione del libro “Angelo Massimino, una vita per (il) Catania”, scritto da Alessandro Russo, che ci propone uno spaccato della vita del Cavaliere alla guida del Calcio Catania e della sua famiglia.
La riedizione del libro si presenta con una nuova veste grafica, curata minuziosamente da Bruno Marchese, e una ricca galleria di foto inedite. Il nipote del “Presidentissimo”, medico ortopedico con la passione per la scrittura, a poche ore dall’uscita del suo lavoro, ha risposto ad alcune nostre curiosità.
Dottor Alessandro Russo, come nasce l’idea di una terza edizione dedicata a suo nonno Angelo Massimino?
“Nasce da un’idea del mio caro amico Bruno Marchese. Egli, nonostante le difficoltà che sta affrontando la nostra società , e di conseguenza l’editoria in generale, mi ha voluto lanciare questa sfida di aggiornare la veste grafica e aggiungere un corredo fotografico inedito.
Ci ha spinto a intraprendere questo viaggio anche l’amore e la riconoscenza che, oggi più che mai, il popolo catanese riconosce al più importante e controverso dirigente sportivo della storia rossazzurra. La nuova copertina, infatti, raffigura il murales posto proprio fuori lo Stadio, intitolato in suo onore nel 2002, Angelo Massimino”.
Cosa rappresentava per lei Angelo Massimino?
“Per me è stato un nonno premuroso e la roccia familiare che non si faceva trafiggere da nulla. Un esempio da seguire che da ogni caduta sapeva rialzarsi più forte di prima. Mio nonno era una persona umile che si è costruita da sola e ha raggiunto il suo sogno facendo tanto per lo sport e la città di Catania. Nonostante le contestazioni e l’ilarità che a volte ha subito ingiustamente. Solo dopo la sua morte ha ricevuto dal popolo catanese lo stesso affetto e la stessa passione che lui metteva nel suo lavoro”.
Perchè questo libro oggi è così attuale?
“Perchè, in un momento storico di difficoltà che il Calcio Catania sta attraversando, molti ricorderanno quando, circa 30 anni fa, Angelo Massimino sfidò il Palazzo Romano rivolgendosi al Tar. E salvò il Catania da un’esclusione senza fondamento che aveva proposto la Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Da quel momento diventò un’emblema per la città di Catania, perchè riuscì a dare continuità a questa società che rischiava di scomparire nel nulla. Questo lieto fine è quello che spera di avere anche oggi il popolo catanese, legatissimo alla storia calcistica di questa matricola, e alla ricerca di un nuovo eroe come lo fu in quegli anni Angelo Massimino”.
Nel libro è presente una postfazione firmata da Aldo Cantarutti. Come nasce questo legame?
“L’amicizia spesso e volentieri nasce in maniera naturale e spontanea. Cantarutti è stato uno dei più grandi acquisti di Angelo Massimino, forse il più altisonante. Io ricordo ancora quando, piccolino, lo andai ad accogliere insieme a mio nonno.
Aldo è rimasto legatissimo alla città e alla mia famiglia. Infatti, circa 10 anni fa, venne a trovare mia nonna e lì nacque la nostra amicizia. Da quel giorno, mi viene spesso a trovare e lo porto a gustare le prelibatezze del nostro territorio di cui va pazzo”.
Quanto ha creduto in questo progetto in piena pandemia?
”Non è stato facile portare avanti questo progetto su cui lavoriamo da qualche mese. Ma è stato stimolante andare alla ricerca di nuovi particolari e nuove foto che raccontano ancora meglio la storia e la passione che Angelo Massimino aveva per la sua squadra e per la sua città. Inoltre, la passione dei lettori e i vari attestati di stima ricevuti il giorno della presentazione ci fanno sperare che la nuova edizione possa riscuotere successo.
Andrea Fichera