Nell’ambito del Progetto Alza La Voce, iniziativa di Giornalismo a Scuola realizzata tra la redazione della Voce dell’Jonio ed il Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo “Archimede” di Acireale, un gruppo di studenti della III A sceglie di descrivere Il Moro, uno dei locali della ristorazione più innovativi del comprensorio delle “Aci”.
Alza La Voce / Gli studenti lodano il Moro di Acireale
Il Moro è un tipico locale specializzato in cocktail. E’ situato ad Acireale vicino piazza Duomo, dove si può sedere per godere ed ammirare di una meravigliosa ed eccezionale vista sulla Cattedrale, la stessa piazza Duomo e la chiesa di San Pietro e San Paolo. Guardandosi intorno, si può notare la disposizione dei palazzi presenti nelle vicinanze che richiamano uno stile barocco ottocentesco. Andando in questo lounge bar, si possono gustare la colazione, come anche il pranzo e la cena. Il punto di forza è la cucina: molto varia, in quanto il locale è adibito anche come bar, caffetteria e ristorante. L’accesso al locale è reso possibile anche alle persone invalide grazie alle dovute strutture che lo permettono.
Il Moro: la qualità nel “salotto a cielo aperto” della città di Acireale
Al Moro è possibile degustare anche una grande varietà di vini nostrani e champagne, come abbiamo potuto costatare. Personalmente lo staff del locale, grazie alla preparazione, è solito sperimentare degli abbinamenti a dir poco azzeccati e di alto livello nell’ambito dell’enologia. Tutto questo viene reso possibile anche all’alto livello di qualità del prodotto utilizzato. Come detto per i vini, anche il cibo servito ai consumatori è di alta qualità, ed attira in gran numero clientela di alta, bassa e media età. Uno dei punti di forza risiede anche nelle collaborazioni stabilite con altri locali della zona acese. L’apertura ufficiale del locale è datata 2019 e, per quanto riguarda gli orari, il locale è fruibile dal lunedì alla domenica.
Il Moro: un angolo di mondo alla portata di abitanti e visitatori
Si tratta di un locale di ristorazione che si affaccia su uno scenario unico per il suo notevole impatto visivo. Così si presenta ai visitatori della città di Acireale, un salotto a cielo aperto dal 2019. Ormai noto nonostante siano trascorsi appena due anni dall’apertura, per i suoi aperitivi esclusivi, deve il suo nome alla nota leggenda del “Moro”. Un aneddoto diventato, grazie alle ceramiche che ne riproducono la vicenda, simbolo della nostra terra. Abbiamo chiesto direttamente al proprietario del “Moro”, Salvatore Ardizzone, la “storia” di questo locale.
Il Moro: dal sogno alla realtà, il passo è breve
“Non abbiamo avuto grandi difficoltà nell’aprire il locale, perché avevamo pochi tavoli ed era tutto facile da gestire ci racconta. – Adesso vedete 30 tavoli, ma quando abbiamo iniziato, nel luglio del 2019, erano appena 9. Le difficoltà sono, invece, arrivate dopo, con il Covid. Abbiamo lavorato sempre fin quando ci è stato permesso e, nonostante i momenti di salita e di discesa, è andata sempre bene. Il nostro punto di forza è l’aperitivo, accompagnato alla bevuta. Utilizziamo solo prodotti freschi o sciroppi preparati da noi. Il nostro cocktail di punta in questo momento è realizzato con foglie di basilico. D’altra parte noi ci chiamiamo Moro, non potevamo fare diversamente. Il basilico risale alla leggenda, oltre al fatto che sono un po’ moro”.
Le collaborazioni con altri locali
Ardizzone prosegue parlandoci delle collaborazioni con gli altri locali della zona, come Frumento e Chevere, ma anche il Rosticcere. Tutti locali animati dal comune obiettivo di valorizzare il centro storico di Acireale, da troppo tempo trascurato e quasi caduto nell’oblio. La posizione strategica nel cuore della città è stata un’occasione unica per avviare un’impresa gastronomica che punta tutto sui prodotti del territorio e che tenta di soddisfare le esigenze dei clienti, con attenzione ai disabili e ai clienti con intolleranze alimentari, ormai sempre più diffuse. “La nostra carta di vini e di bollicine, per esempio, è tutta dell’Etna o, comunque, siciliana”.
L’emergenza Covid
Lo sguardo del proprietario del Moro si fa più malinconico quando chiediamo come abbia affrontato l’emergenza Covid e le relative restrizioni. Ma risponde con fermezza. “In maniera positiva, nonostante il Covid. Ci siamo destreggiati bene; l’anno è stato duro perché non abbiamo potuto servire ai tavoli e questo è il nostro punto di forza. Adesso che è possibile, siamo sicuri di poter tornare a lavorare. Rispettando le regole, il distanziamento e avendo a disposizione degli spazi, non avremo problemi. Sperando di poter lavorare anche oltre le ventitré”. Lo dice con entusiasmo, pensando di organizzare anche concerti di musica da vivo, rock, jazz per soddisfare anche i “palati” più fini”. Più che un’intervista, la nostra è una chiacchierata gradevole, in un pomeriggio dall’aria tiepida che inizia a sapere di “normalità”. Di relax, di sosta per far godere occhi e palato, immersi nel passato, nel presente e nel futuro.
a cura di Gabriele Pagano, Vittorio Milone e Carla Spina