Acireale / Continua con qualche novità il progetto “Dante nelle chiese”

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Dante nelle chiese

Non poteva mancare, nell’anno della commemorazione della morte di Dante Alighieri, la continuazione del progetto “Dante nelle chiese della diocesi di Acireale. La Divina commedia tra fede, arte e letteratura”.
Quest’anno, la consueta celebrazione dantesca ha in serbo alcune novità.
Ne abbiamo parlato con coloro che hanno messo su il progetto, qualche anno addietro, e con chi è subentrato da poco.
Inizialmente l’idea è nata ad Annamaria Zizza, insegnante del liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale

Professoressa Zizza come è nato il progetto delle letture della Divina Commedia nelle chiese?

Questo progetto è nato alcuni anni fa, era il 2017, da una mia idea. Io amo moltissimo Dante da sempre, e lo approfondisco anche in classe, senza trascurare la Divina Commedia perché alla fine le ore di Italiano sono poche.

Annamaria Zizza

Circa quattro anni fa parlai di questo progetto con Mariella Bonanno, allora consigliere comunale, e subito fu entusiasta dell’idea. Mi presentò al Vescovo Raspanti, che io non conoscevo. Devo dire che lui, da uomo di grande cultura, accettò subito e con grande entusiasmo l’idea. Capì anche lui che era un’occasione culturale per la città da non perdere. Fu una grande occasione portare il sommo poeta nelle chiese di Acireale.

Perché proprio nelle chiese?

Le chiese sono il luogo migliore per ricreare l’atmosfera giusta sia per le letture che per la musica e per gli interventi dei relatori che si sono impegnati. E lo abbiamo constatato.

Come sono state scelte le chiese e i canti?

Naturalmente le ha indicate mons. Raspanti, di norma sono le chiese più belle. Comunque molto è dipeso soprattutto dalle opere artistiche che in esse sono presenti. Affreschi, dipinti, statue alla fine hanno determinato il canto più consono. Anche Boccaccio, estimatore e appassionato, fece il commento all’opera di Dante in una grande chiesa, quella Santo Stefano in Badia, nel 1373.

Mettere tre esperti sembra essere stata una scelta vincente.

Si, è stato il Vescovo a volere così, un intervento teologico, un intervento di un analista di Dante e lo storico dell’arte, intervallati dalla musica. Secondo noi, è stata un’idea splendida, ha reso l’evento molto ricco dal punto di vista dell’offerta.

Quest’anno la conduzione del progetto è cambiata.

Quest’anno è toccato a Maria Rosa Licciardello, e devo dire che ha fatto un ottimo lavoro anche perché il “format”, sempre su suggerimento del Vescovo, è un po’ cambiato. Però, la professoressa Licciardello, è riuscita lo stesso a fare un lavoro certosino.Mariella Bonanno

Mariella Bonanno

Abbiamo parlato anche con  l’avv. Mariella Bonanno che, quando il progetto “Lecturae Dantis” ha visto la luce, tanto si è spesa affinché la sua realizzazione avvenisse nel miglior modo possibile.

Ci racconta come ha avuto inizio il progetto?

La prima edizione di Dante nelle chiese ha visto la luce quando io ero ancora consigliere comunale, nel 2017. Io sono stata intermediaria, inizialmente, tra la professoressa Zizza ed il nostro Vescovo. Devo dire che Sua Eccellenza, uomo non solo di cultura ma, soprattutto di grande apertura, ha subito accolto con grande entusiasmo l’iniziativa. L’idea, poi, è stata supportata dai proff. del liceo classico Salvo Valastro, Orazio Mellia, Leda Vasta, Annamaria Zizza e dalla vicepreside Barbara Condorelli.

Il progetto ha avuto subito successo?

Certamente, tanto che è stato ripetuto nel tempo, e adesso siamo giunti alla quinta edizione. L’unico neo di questa manifestazione è la poca presenza della fascia dei giovani. Speriamo che nel prossimo futuro si riesca a coinvolgerli.

Maria Rosa Licciardello

Abbiamo incontrato, infine, la nuova curatrice del progetto, la professoressa Maria Rosa Licciardello, presidente dell’ Associazione Cento Campanili.

Presidente quali sono le novità di quest’anno?

Quest’anno si è voluto aprire il progetto alla diocesi tutta, infatti le serate sono state pensate come un itinerario tra le chiese principali del nostro territorio. Attueremo cinque incontri in chiese diverse ambientandovi altrettanti canti.

Maria Rosa Licciardello
Maria Rosa Licciardello

Il Duomo di Sant’Isidoro Agricola di Giarre con il II canto del purgatorio, la chiesa di San Biagio di Acireale con l’XI canto del Paradiso, la chiesa di San Rocco di Acireale con il XII canto del Paradiso, la Basilica di San Filippo d’Agira, Aci San Filippo con il XVII canto del Paradiso, e per finire la Basilica di Santa Maria Assunta di Randazzo con il XXIII canto del Paradiso.

Ci saranno altre novità?

Lo schema che le letture stanno seguendo, visto che andava molto bene, è quello degli altri anni. Ci sarà, per ogni serata, un dialogo tra lo storico dell’arte, l’italianista che spiegherà il canto e il teologo. Tutti e tre, naturalmente, convergeranno sul tema principale del canto in oggetto. Tra un intervento e l’altro ci saranno gli intermezzi musicali. A Giarre abbiamo avuto la “Corale Jonia”. Il 3 luglio ci sarà un trio strumentale, seguirà un soprano, e poi, andando avanti, ci saranno brani eseguiti con l’organo della stessa chiesa. A Randazzo ci sarà la presenza di un esperto, il maestro Severini, che suonerà il Salterio, un antico strumento medievale.

I nomi dei protagonisti?

A Giarre abbiamo avuto la prof.ssa Zizza con don Vittorio Rocca, il prof. Mineo ed il Vescovo a San Biagio, il prof. Francesco Toscano e padre Raciti a San Rocco, la prof.ssa Arcifa e padre Strano ad Aci San Filippo e per finire il prof. Michele Mangione con padre Domenico Massimino a Randazzo.
Siamo certi che con questo programma anche questa stagione della Lecturae Dantis sarà un grande successo.

                                                                                                Mariella Di Mauro