Nel 29^ anniversario della strage di via D’Amelio è stato ricordato l’aspetto umano del giudice Borsellino nel corso del convegno “29 anni – Per non dimenticare”, svoltosi ad Acicatena, nel chiostro del palazzo comunale. Relatori l’avvocato penalista Orazio Consolo e il dott. Alessandro Dagnino Giudice di Corte d’Appello 1^ sez. penale del Tribunale di Catania. Moderatore il sindaco di Aci Catena Nello Oliveri.
La strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, segna l’inizio di una nuova modalità di combattere il fenomeno mafioso migliorando, rafforzando, arricchendo la legislazione esistente.
L’aspetto umano del giudice Borsellino
Nel corso del convegno è stato sottolineato l’aspetto umano del giudice Borsellino e il suo rapporto con la città di Palermo. La consapevolezza che una sottilissima linea separa la legalità da chi la avversa imponendo una via parallela. Il non voler abbandonare il luogo di origine perché bisogna “amare ciò che non piace per poterlo cambiare” (cit.).
Paolo Borsellino ha fatto della promozione della cultura della legalità fra i giovani la sua bandiera. Perché, quest’ultimi, non si abituino a tollerare il compromesso morale, l’indifferenza, la complicità. Un uomo che ha servito lo Stato con determinazione e coraggio pur sapendo di essere solo.
Ci si augura che l’incontro possa costituire la base, il seme per un nuovo sviluppo morale. Una nuova coscienza sociale che non renda vano il sacrificio di quanti hanno perso la vita in nome di un alto ideale.
Al termine del convegno, nel rispetto della normativa vigente, il sindaco Nello Oliveri ha deposto un mazzo di fiori ai piedi del monumento dedicato a Falcone e Borsellino all’interno della villa comunale.
Angela Pirronello