La comunità di italiani in Brasile ha scritto una lettera alle istituzioni Italiane. L’oggetto della missiva è una motivata richiesta di revisione delle regole di rientro dal Brasile. Le attuali norme non permettono infatti a chi, tra gli emigrati in Brasile, ha famiglia in Italia, di rientrare per farvi visita. Di seguito il testo inviato alle principali cariche istituzionali del nostro Paese, tra cui il primo ministro Mario Draghi.
Italiani in Brasile / La lettera alle Istituzioni Italiane
Illustrissimi Signori, chi vi scrive è un gruppo numeroso di cittadini italiani che per varie ragioni negli ultimi anni sono emigrati e si trovano in questa fase a risiedere in Brasile. Tra di noi ci sono manager di aziende italiane, liberi professionisti, imprenditori, artigiani e famiglie. Tutta gente che si è trasferita, in molti casi temporaneamente, prevalentemente per motivi di lavoro dall’Italia al Brasile e che contribuisce a far crescere la nostra economia e le nostre imprese nel mondo.
Da quasi un anno e mezzo a causa delle restrizioni all’ingresso imposte dalle ordinanze del ministero della Salute per far fronte alla emergenza Covid-19 ci troviamo nella impossibilita di rientrare nel nostro Paese. Essendo italiani di nascita emigrati (molti di noi a titolo non definitivo) in Brasile per ragioni prevalentemente professionali molti di noi hanno famiglia, fratelli, genitori, casa, proprietà e interessi in Italia e ci troviamo nella impossibilita assoluta di far rientro.
Italiani in Brasile / Le loro richieste
Chiediamo che vengano riviste le regole di rientro dal Brasile. Quanto meno per chi come noi è emigrato temporaneamente e conserva il centro dei propri interessi personali, affettivi e famigliari in Italia. A tal fine vi preghiamo di considerare quanto segue:
– In base alla citata ordinanza del ministero della Salute il Brasile è l’unico Paese al mondo dal quale è proibito il rientro in patria degli italiani. Neanche in India, Peru, e altri Paesi dove la situazione epidemiologica è ben peggiore del Brasile (dove nelle ultime settimane il numero di morti è decisamente diminuito) viene soppressa la libertà dei cittadini italiani di far rientro in patria.
– L’Italia è l’unico Paese al mondo che proibisce il rientro (per quasi un anno e mezzo) in patria dei propri cittadini. Come espatriati siamo in contatto con molte persone di altri Paesi che per circostanze analoghe si trovano a vivere in Brasile. Abbiamo constatato in nessun caso sono state applicate misure così drastiche per i propri cittadini.
– La campagna di vaccinazione in Brasile è decisamente migliorata negli ultimi mesi e oggi è a livelli addirittura superiori a vari Paesi europei. I dati ufficiali infatti ci dicono che:
1) Al 2 agosto il 48% della popolazione brasiliana ha ricevuto almeno una dose di vaccino;
2) Sempre al 2 agosto il 24% ha ricevuto la seconda dose;
3) Il Brasile sta applicando più di 1,5 milioni di dosi vaccinali al giorno;
4) Nello stato di Sao Paulo, per esempio, entro fine settembre tutta la popolazione adulta sarà vaccinata.
Italiani in Brasile / “non possiamo rientrare dalla nostra famiglia”
Come appare evidente si tratta di una situazione assimilabile all’andamento della campagna di vaccinazione europea. E certamente decisamente più avanzata e strutturata di molti altri Paesi da cui non sono previste particolari limitazioni all’ ingresso. Alla luce di quanto scritto e in considerazione del nostro essere italiani chiediamo che, nel rispetto delle regole di prevenzione stabilite per gli altri Paesi di provenienza, vengano riviste le regole di accesso dal Brasile quanto meno per chi, come noi, si trova nella condizione di emigrato e la propria famiglia.
Riteniamo altresì importante che la comunità italiana sia informata della drammatica situazione in cui ci troviamo da così tanto tempo e per questo motivo invieremo questa rispettosa comunicazione agli organi di stampa italiani. Certi della vostra comprensione restiamo in attesa di una iniziativa che ci permetta di esercitare la nostra libertà di poter rientrare nel nostro Paese. Cordialmente.
Christopher Scollo