L’Orchestra da Camera Orfeo sarà ospite, martedì 7 settembre, alle ore 21, a Palazzo Platamone di Catania della Scam (Società Catanese Amici della Musica) e del Teatro Massimo Bellini di Catania, fautore della rassegna estiva“Bellezza, Belcanto, Bellini”.
Tredici elementi comporranno la formazione orchestrale voluta dal maestro Domenico Famà.
Il gruppo prende il nome dall’omonimo personaggio della mitologia greca e annovera nel suo repertorio i principali autori barocchi e classici.
«L’idea di creare un gruppo di musicisti stabili – spiega il maestro Famà – ha preso corpo nel 2018 quando mi hanno chiamato a dirigere l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania per un concerto sinfonico. Da quel momento con il concertino del Teatro, Salvatore Domina, ho cominciato a pensare alla possibilità di coinvolgere una nuova generazione di professionisti, dai 25 ai 35 anni, con i quali affrontare il repertorio vero, quindi Bach, Mozart, Vivaldi, Beethoven e crescere insieme».
L’Orchestra Orfeo apre il programma con Bach
Il trentaduenne Domenico Famà ha già in curriculum una lunga carriera da chitarrista e compositore oltre che di stimata bacchetta. Ha scelto un programma molto articolato che si aprirà con un omaggio al padre della musica, Johann Sebastian Bach, del quale sarà eseguita l’Aria dalla Suite n. 3 in Re maggiore. L’Aria è nota come “Aria sulla quarta corda” per la trasposizione che ne fece in seguito il violinista August Wilhelmi. «Cominciare con una composizione così famosa, che fra l’altro comprende esclusivamente strumenti ad arco, – evidenzia – non è solo una scelta stilistica o formativa. Ma è anche doveroso nei confronti del più importante compositore di epoca barocca.
A questa seguirà il Concerto per flauto e orchestra in La minore di Antonio Vivaldi.
Meno conosciuto di brani come il “Cardellino” o “La notte”, la sua particolarità risiede nel fatto che il complesso orchestrale non accompagna soltanto il flauto solista, suonato per l’occasione da Enrico Luca, ma intrattiene con quest’ultimo un vero e proprio dialogo. Inoltre, presenta delle sonorità che lo rendono più moderno di un tradizionale concerto barocco. Con una richiesta di suono maggiore che ben si sposa con il nostro modo di suonare alla tedesca».
A chiudere la prima parte dell’evento sarà la Danza degli spiriti beati tratta dall’“Orfeo ed Euridice” di Christoph Willibald Gluck. « La Danza inizia e si conclude con un minuetto, mentre in mezzo si colloca la famosa melodia in Re minore – spiega Famà.
Venne aggiunta nella terza edizione dell’opera per adeguarsi agli usi musicali francesi. Oltretutto funge da collante con il resto del programma. Poichè Gluck, coevo di Wolfgang Amadeus Mozart, aveva già sviluppato un linguaggio più leggero e vicino allo stile galante».
Mozart impegnativo per l’Orchestra Orfeo
La seconda parte della serata sarà quindi dedicata al compositore austriaco del quale saranno eseguite Eine kleine Nachtmusik K. 525, serenata in Sol maggiore composta nel 1787, e il Divertimento K. 136 in Re maggiore, scritto da Mozart a sedici anni.
«Si tratta di un repertorio molto noto – chiosa – che non ammette alcun margine d’errore. E difatti all’inizio ero un po’ spaventato. Lavorando in questi mesi con l’Orchestra, invece, mi sono reso conto di come fosse perfettamente in grado di affrontare le insidie della scrittura mozartiana. Soprattutto nel “Divertimento”, che presenta passaggi estremamente virtuosistici per gli archi. Mi fido molto dei miei musicisti e sono sicuro che il risultato piacerà molto anche al pubblico».