In ascolto di Acireale / Problemi e proposte del CSI

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Nell’ambito del percorso di ascolto della città di Acireale, riportiamo problemi principali e proposte pervenuti dal CSI – Comitato di Acireale. Il processo di ascolto è coordinato gratuitamente a partire dai primi mesi del 2021 per la Diocesi di Acireale, su invito del vescovo Raspanti, dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura. A seguire, pubblichiamo pertanto criticità e proposte del CSI – Comitato di Acireale. Come tutti i contributi, anche questo è archiviato nell’apposita sezione del sito dedicata al percorso di ascolto.

In ascolto di Acireale / Problemi e proposte dell’Associazione CSI – Comitato di Acireale

Quali sono i disagi (uno principale ed uno secondario), che impediscono uno sviluppo generativo nel vostro settore professionale di assistenza sociale e/o di volontariato nel nostro territorio?

Carenza di confronto e di collaborazione attiva tra diverse associazioni/enti di volontariato operanti nella nostra città o in generale nel nostro territorio. Carenza di formazione integrata e “centralizzata” degli operatori da parte di enti complessi (Chiesa, Amministrazioni comunali, Distretti di comuni, Scuola, etc.).

Quali soluzioni o contributi pensate di offrire alla città che vorreste, nell’immediato e nei prossimi 3-4 anni?

Soluzioni possibili sul versante emergenza educativa: coinvolgimento attivo dei giovani in particolare all’impegno gratuito volontaristico, alla formazione di una sensibilità civile, ad un nuovo modo di intendere i diritti e i doveri sociali. Quindi formare il giovane – e non – fruitore di un servizio alla cultura del dono ad altri in una dinamica circolare e virtuosa. Educare all’attenzione attiva verso le persone fragili e l’ecosistema.

Per ciò che è nelle finalità della nostra associazione, la promozione umana attraverso lo sport ispirata ai valori cristiani ecco spunti di alcuni contributi possibili. Formazione operatori sportivi, animatori di attività ludico-motoria. Progetti di attività sportiva e formativa in quartieri periferici, a maggior rischio emarginazione e devianza giovanile. Recupero e gestione di spazi aggregativi e strutture sportive non utilizzati o abbandonati. Impegno nella creazione di aree a verde attrezzate assenti nella nostra città (es. il Parco suburbano Gazzena da anni “progettato” e mai realizzato).

Cosa siete disposti a cambiare per liberare opportunità di sviluppo del volontariato o dell’assistenza sociale in città, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni?

Ecco alcuni spunti di cambiamento per la nostra associazione. Ricerca e realizzazione di spazi di lavoro e di elaborazione e concretizzazione di soluzioni in collaborazione con altre associazioni di volontariato ed enti operanti nel nostro territorio. Quindi impegnarsi ad abbandonare per certi progetti l’impegno nel proprio orticello per un impegno in “associazione d’impresa” attraverso cui realizzare meglio un bene comune. Maggiore pressione di opinione e solidale nel richiedere la realizzazione di beni a favore dei giovani agli enti pubblici.

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