In ascolto di Acireale / Problemi e proposte nell’ambito della didattica

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Nell’ambito del percorso di ascolto della città di Acireale, riportiamo problemi principali e proposte pervenuti dal mondo della didattica. Il processo di ascolto è coordinato gratuitamente a partire dai primi mesi del 2021 per la Diocesi di Acireale, su invito del vescovo Raspanti, dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura. A seguire, pubblichiamo pertanto criticità e proposte pervenuti da insegnanti di Acireale. Come tutti i contributi, anche questo è archiviato nell’apposita sezione del sito dedicata al percorso di ascolto.

In ascolto di Acireale / Problemi e proposte dell’ambito della didattica

La cultura è importante, specie in tempo di pandemia. Ma quale cultura? Quella per pochi, sempre più costosa e indisponibile se non su piattaforme digitali?

Nonostante il difficile contesto pandemico, e nel pieno rispetto delle misure anti-covid, si potrebbero proporre dei laboratori a ridosso delle vacanze invernali o estive coinvolgendo bambini e giovani. Nelle varie esperienze di progettazione questa partecipazione, è essenziale perché aggiunge alla molteplicità di interessi e di punti di vista una specifica visione del mondo e delle cose. Questo percorso potrebbe iniziare con laboratori che prevedano la conoscenza di alcuni luoghi della città, significativi per la storia del territorio, poco conosciuti e vissuti da parte soprattutto dei più giovani. Il ruolo dei bambini, dei giovani è essenziale nella fase di conoscenza del contesto urbano. Essi sono analizzatori ed esploratori sensibili della città, delle strade, dello spazio pubblico.

In questo percorso di progettazione partecipata viene facilitato il loro protagonismo, la consapevolezza di se stessi come soggetto sociale. Quindi il senso di appartenenza alla comunità e di identità con i luoghi del loro vissuto, contribuendo così anche a prevenire fenomeni di disagio giovanile. Dalle aree verdi ai centri storici, dai monumenti, alle piazze, ai semplici spazi aperti, ai “luoghi” che raccontano emozioni di esperienze passate. Ogni luogo abitato ha una sua storia, occorre capire com’è fatto, poter leggere le sue stratificazioni nel tempo. Bisogna far comprendere a ragazze e ragazzi questo aspetto, facendo però attenzione a dare analoga centralità al loro originale punto di vista per ri-scoprire e ri-conoscere il territorio con i loro occhi e le loro emozioni.

In ascolto di Acireale / Problemi e proposte dell’ambito della didattica

Altra proposta per poter riscoprire il valore della cultura sul territorio acese nei prossimi 3-4 anni potrebbe essere l’idea di aprire una “Biblioteca di quartiere”. Aperta ventiquattrore su ventiquattro, libera, accessibile e alimentata dalla cultura del dono. Occorre moltiplicare il più possibile le Biblioteche, le sale studio, emeroteche e filmoteche e rifornirle continuamente del migliore materiale possibile. È troppo facile dire che i ragazzi non leggono quando non ci sono luoghi dove farlo.

Oggi ciò che è importante nel territorio in termini di sicurezza viene prima di tutto elaborato dal circuito mediatico. Sono quindi i media territoriali, la carta stampata e la televisione di tipo generalista, che si sono impadroniti dei temi del territorio dettando la linea su ciò che è emergenza e ciò che non lo è. Così facendo decidono quali politiche securitarie scatenare sul territorio, a prescindere dalla possibilità di intervento concreto e dalle indicazioni date dall’urbanistica. Sotto questo punto di vista diventa poi una scienza sempre più periferica di regolazione del territorio.

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