La rinuncia del Papa. Marinella Sciuto (Meic): “Gesto inedito ma ponderato”

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La prof.ssa Marinella Sciuto, presidente del Meic di Acireale

Sulle dimissioni di Papa Benedetto XVI, abbiamo sentito l’opinione di alcuni rappresentanti della nostra Chiesa locale, tra cui quella della presidente del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), prof.ssa Marinella Sciuto.

La prof.ssa Marinella Sciuto, presidente del Meic di Acireale
La prof.ssa Marinella Sciuto, presidente del Meic di Acireale

La notizia della scelta di papa Benedetto XVI di lasciare il ministero petrino, seppur fatta intravedere dallo stesso pontefice in qualche occasione, ha di fatto colto tutto il mondo di sorpresa. Il Meic, dal suo sito nazionale, si è espresso  con una nota in cui dichiara «la propria riconoscenza per come Egli ha servito la Chiesa di Cristo» e al contempo «si unisce in una concorde, filiale, affettuosa preghiera per la Sua persona». E’ ancora vivido il ricordo dell’ultima udienza papale in Sala Nervi, il 19 maggio scorso, in occasione della ricorrenza degli 80 anni del Movimento. In quella occasione il Santo Padre si era così rivolto ai delegati provenienti da tutta Italia :  “Il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, alla luce della sua storia, è chiamato ad un rinnovato servizio nel mondo della cultura, segnato da sfide urgenti e complesse, per la diffusione dell’umanesimo cristiano: ragione e fede sono alleate nel cammino verso la Verità”.Anche da queste parole, rapide e incisive, si avverte chiaramente che il tema della ricerca della verità alla luce della fede è stato centrale nella riflessione e nell’azione di questo papa che, già da cardinale, aveva scelto come motto episcopale: cooperatore veritatis. La libera obbedienza alla Verità lo ha spinto alla decisione estrema di lasciare il pontificato, “ ben consapevole della gravità di questo atto” dichiarando la sua “incapacità ad amministrare bene il ministero”ingravescente aetate, precisando subito dopo,  “nel mondo di oggi”. Sono parole che potrebbero anche far pensare, come qualche commentatore ha fatto, a una «grande occasione di ripensamento per il governo della Chiesa». Quali che siano gli sviluppi futuri, è certo che il gesto inedito ma ponderato compiuto da papa Benedetto, proprio per la straordinaria umiltà che esso testimonia, indichi alla Chiesa una strada nuova da seguire, fatta di discernimento spirituale, di ritorno alla Scrittura, di un rinnovato incontro con Gesù Cristo.

Significativo il richiamo che lo stesso Benedetto XVI ha fatto, il 14 febbraio scorso davanti al clero romano, al recupero del “vero concilio”, quello spirituale da distinguere nettamente da quello virtuale, dei media, che ha finito in questi ultimi decenni per prevalere. Si tratta forse di una nuovo, ultimo, appello che il Papa lancia alla Sua amata Chiesa proprio nel momento del suo congedo dalla scena pubblica. Un invito per tutti i cristiani, specie per coloro che sono chiamati ad operare una vera sintesi tra fede e cultura nella società di oggi sempre più bisognosa di un annuncio di autentica speranza.

Marinella Sciuto

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