Il ritorno dei talebani lo scorso agosto ha fatto precipitare l’Afghanistan in una crisi economica senza precedenti. Il Paese ha perso miliardi di aiuti e riserve internazionali e per questo non ci sono soldi per pagare gli stipendi o importare beni essenziali. Il Fondo Monetario Internazionale stima che il PIL potrebbe contrarsi del 30% nei prossimi mesi. Per l’ONU, milioni di persone potrebbero soffrire la fame. La speranza che le cose migliorino presto in Afghanistan è flebile.
I talebani sembrano non avere un piano concreto per affrontare la crisi e la comunità internazionale sembra aver perso interesse in merito. Intanto, per via della fame, miseria e crisi economica, si è riacutizzato in Afghanistan il dramma della spose bambine: minorenni cedute a uomini di mezza età per denaro. La cose più triste è che questo fenomeno ha interessato il paese tanto quanto gli attentati verificatisi recentemente.
Afghanistan / Il dramma delle spose bambine: le cause
Sebbene sposare bambini sotto i 15 anni sia illegale a livello nazionale, questa pratica è stata eseguita per anni, specialmente nelle zone più rurali dell’Afghanistan. Un fenomeno diffusosi in particolare da agosto, spinto da fame e disperazione diffuse. Metà della popolazione sta infatti affrontando una grave insicurezza alimentare. Più di 3 milioni di bambini sotto i 5 anni dovranno affrontare la malnutrizione acuta. Nel frattempo, i prezzi del cibo sono alle stelle, le banche stanno finendo i soldi e i lavoratori non vengono pagati. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (UNOCHA), quasi 677.000 persone sono state sfollate quest’anno a causa dei combattimenti. Heather Barr, direttrice associata della divisione per i diritti delle donne di Human Rights Watch, ha affermato “Non abbiamo mesi o settimane per arginare questa emergenza. Siamo già nell’emergenza”.
Afghanistan / Condizione femminile e spose bambine
Il problema è particolarmente acuto per le ragazze afgane, che sono rimaste a casa e hanno visto i loro fratelli tornare alla scuola secondaria dopo la presa del potere da parte dei talebani. Questi hanno dichiarato di essere a lavoro per un piano che consenta anche alle ragazze di tornare, ma non hanno detto quando ciò potrebbe accadere o quali condizioni potrebbero essere imposte. L’incertezza unita all’aumento della povertà ha spinto molte ragazze nel mercato del matrimonio. Una volta che una ragazza viene venduta come sposa, le sue possibilità di proseguire gli studi o di perseguire un percorso indipendente sono vicine allo zero, esponendosi ad un futuro oscuro. I tassi di mortalità legati alla gravidanza per le ragazze di età compresa tra 15 e 19 anni sono inoltre altissimi.
Padre afghano vende la figlia di 9 anni in sposa a un 55enne: “Dovevo sfamare la famiglia”
Costretto a vendere sua figlia di nove anni ad un uomo di 55 come sposa bambina. Questa la tragica decisione presa da Abdul Malik, giovane padre afghano, per riuscire a sfamare la famiglia. Parwana Malik è stata comprata da uno sconosciuto nelle scorse settimane. Oggi il signor Malik ha deciso di raccontare la storia, confessando che, al momento dell’addio, avrebbe supplicato il nuovo marito della bambina di non farle del male: “Abbi cura di lei. Dovrai provvedere a lei, ma per favore non picchiarla”. Parwana e la sua famiglia hanno vissuto negli ultimi quattro anni in un campo profughi afghano. Sopravvissuti grazie agli aiuti umanitari, la condizione economica della famiglia è drasticamente peggiorata da quando i talebani sono tornati al potere. Due mesi prima, lo stesso destino era toccato alla sorella di Parwana, venduta dalla famiglia a un ricco cittadino afghano a solo dodici anni.
Le parole della sposa bambina
La famiglia della sposa bambina ha raccontato di non aver avuto scelta e di essere una delle migliaia di famiglie povere presenti oggi in Afghanistan. La piccola ha spiegato: “Mio padre mi ha venduto perché non abbiamo pane, riso o farina. Mi ha venduto a un anziano per questo”. Devastato dal senso di colpa, il padre Abdul ha raccontato che dal giorno in cui ha venduto la bambina non riesce più a dormire. L’uomo ha anche raccontato di esser giunto all’estrema decisone di vendere sua figlia perché senza alternative. Ha spiegato ancora ai giornalisti. “Siamo otto in famiglia. Sono stato costretto a vendere Parwana per mantenere in vita gli altri”. Venduta per 200mila afghani in contanti, la locale moneta, equivalente a circa 1.600 sterline.
In Afghanistan il dramma delle spose bambine non è un caso isolato come quello di Parwana Malik
Intanto, un’altra famiglia di nove membri nella provincia di Ghor starebbe vendendo le figlie di quattro e nove anni perché il padre disabile non sarebbe in grado di lavorare per sfamarle. Alla CNN l’uomo ha raccontato che le venderà per 10mila afghani, circa 800 sterline. Rassegnate a questo destino le piccole, come testimoniato dalle parole di una di loro raccolte dalla stampa. Ha spiegato la piccola di nove anni: “Siamo una famiglia povera e non abbiamo di che mangiare. Capiamo questa scelta”. La vendita di una figlia è purtroppo una pratica molto diffusa nel Paese. Molte bambine crescono, sapendo che intorno ai 10 anni potrebbero essere vendute a uomini ultracinquantenni.
Roberta La Terra