Il 24 settembre, nell’ambito del progetto “SeminiAmo il futuro” curato dai ragazzi dell’Oratorio San Filippo Neri (S. Nicolò di Acicatena), si è lanciata pubblicamente l’idea semplice, ma allo stesso tempo ambiziosa, di “seminare il grano in tutta la terra del mondo”
Domenica 12 dicembre – si legge in una nota della Curia di Acireale – dopo la Santa Messa delle ore 10,30, in uno spazio attiguo alla chiesa della Divina Misericordia di San Nicolò, i bambini e i ragazzi dell’Oratorio San Filippo Neri sono stati impegnati nell’attività di semina. Si è quindi voluto raccogliere l’invito di Papa Francesco di “prenderci cura della nostra Madre Terra”. Perchè se curata e rispettata, è capace di produrre vita e ricchezza per tutti. Tutti hanno la responsabilità nei confronti della “casa comune”.
Papa Francesco evidenzia le tre relazioni fondamentali dell’uomo: con Dio, il prossimo e la terra. Alla luce di tutto questo non possiamo non riconoscere che noi uomini siamo tutti figli della stessa terra. Simili e allo stesso tempo diversi, quindi chiamati ad accoglierci ed amarci nelle differenze e senza pregiudizi.
Zolle di terra dall’estero
“Presentata l’iniziativa – dichiara don Stefano Panebianco, parroco – ci siamo messi subito al lavoro condividendo il progetto con amici e parenti che vivono all’estero. Abbiamo chiesto loro di spedirci piccole porzioni di terra. Oggi, con stupore e gratitudine, osserviamo le porzioni di terra arrivate”.
La terra è giunta da: Germania, Francia, Polonia, Irlanda, Malta, Iraq, Sahara, Congo Brazzaville, Mauritius, Svizzera, Spagna, Lussemburgo, Nigeri, Austria, Stati Uniti (Oregon), Terra Santa, Svezia, Turkmenistan.
Alcune di queste porzioni di terra hanno un significato simbolico particolare. Si pensi, ad esempio, alla terra proveniente dall’Iraq: territorio dove la vita del popolo, portatore di uno straordinario patrimonio non solo culturale, è stravolta da un susseguirsi di laceranti e dolorosi conflitti.
Alla terra spagnola: raccolta nell’Andalusia, a Granada, nel parco museo del poeta granadino Federico García Lorca. Questo parco è stato realizzato nel 1995 attorno alla casa estiva del poeta per omaggiarlo. Questo era un luogo dove il poeta nelle giornate estive scriveva le sue famose poesie e libri.
Alla terra di Malta: isola dove negli ultimi anni si sono trasferiti e hanno messo radici tantissimi giovani della nostra comunità parrocchiale.
Terra irlandese: l’hanno raccolta i bambini e le insegnanti di un istituto scolastico che da questo luogo lontano seguono con interesse il nostro progetto di semina.
Alla terra raccolta in Terra Santa: presa nell’occasione del viaggio dei giovani dell’Oratorio, nell’estate del 2013.
Oltre alle zolle di terra, anche grano da seminare
Dalla Siria, dalla Germania e dall’Austria, inoltre, è giunto pure del grano da seminare.
“Siamo veramente grati – conclude don Panebianco – a tutti coloro che hanno accolto con entusiasmo il nostro invito, inviandoci una piccola porzione di terra. Ci auguriamo che il progetto, oltre a tante dorate spighe, possa permettere di raccogliere semi di solidarietà e amore per la nostra Madre Terra e per l’umanità intera”.