Lo scorso martedì 9 novembre la rete di associazioni e liberi cittadini “CarapAci laboratorio ecologico di comunità” ha organizzato un primo evento di Mappatura di Comunità sul territorio di Acireale. Un momento di sperimentazione di un primo strumento di ascolto utile per l’attivazione di processi partecipativi nelle trasformazioni urbane, come quello a cui sta lavorando la rete CarapAci da più di un anno. La mappatura consiste nella raccolta di opinioni sul territorio, derivanti dalle voci dei singoli cittadini, e nella loro successiva connessione sinergica. Questo al fine di ottenere un racconto del territorio a più voci e creare allo stesso tempo opportunità di dialogo e confronto tra cittadini e istituzioni.
CarapAci / Un primo evento di “ascolto”
A questo primo evento di mappatura, svoltosi all’interno dei locali della Chiesa di San Rocco di Acireale, hanno partecipato 64 cittadini, principalmente acesi e di diverse età. Ad essi è stato chiesto, dopo l’osservazione di una mappa rappresentante il territorio del Comune di Acireale, di rispondere alle seguenti domande:
- Cosa ti piace?
- Invece cosa non ti piace?
- Cosa ti piaceva che adesso non c’è più?
- Cosa ti piacerebbe che ci fosse in futuro?
Le risposte potevano riguardare sia luoghi fisici, che successivamente i partecipanti segnalavano sulla mappa, che commenti generali sulle condizioni di vita del nostro territorio.
CarapAci / Mappatura di comunità: le risposte dei cittadini di Acireale
L’evento ha portato alla raccolta di ben 329 risposte, di cui 198 riferite a luoghi fisici e 131 generali. Tra i luoghi del cuore, i più menzionati sono stati: la Timpa, il Centro Storico, la Villa Belvedere e le Terme. Purtroppo, dalla maggior parte delle opinioni raccolte su questi luoghi sono emerse emozioni contrastanti. Da una parte i cittadini hanno manifestato il loro amore per le bellezze che la città di Acireale offre. Dall’altra, però, ne è stata stigmatizzata l’incuria, la mancanza di valorizzazione e di una visione che, nel medio e lungo termine, tenga insieme l’eredità lasciataci dai nostri padri e dalle nostre madri.
Di particolare interesse, infine, i dati raccolti con la domanda finale, vertente sul futuro auspicato per la nostra città. I cittadini intervistati desiderano una città più verde, a misura d’uomo e dotata di maggiori spazi ricreativi per bambini e per lo svolgimento di attività culturali. Tra le risposte è infatti emersa una forte necessità di una più ricca offerta culturale, così come lo era in passato. Queste speranze sono assolutamente condivise e corrispondenti alle istanze di cui si fa portatore il laboratorio ecologico di comunità.
Un progetto a lungo termine
I dati raccolti hanno posto le basi materiali e motivazionali per continuare ad organizzare altri eventi di Mappatura di Comunità in città. Ma anche incontri di co-progettazione per far sì che la visione dei cittadini possa avere un impatto nei processi di pianificazione dello spazio pubblico. L’associazione si farà infatti portavoce delle loro necessità per restituire alla parte di ascolto, buone pratiche sui temi più significativi. L’idea alla base del progetto è infatti quella di dare voce al territorio, individuarne le esigenze e ragionare sul suo futuro. Capire quali sono i temi che stanno a cuore delle persone e ricostruire un inquadramento territoriale per trovare delle soluzioni a lungo termine al fine di valorizzarne gli aspetti più importanti.