Russia / La guerra con l’Ucraina è possibile?

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E’ possibile la guerra tra Russia e Ucraina? In queste ultime settimane si è verificato un massiccio spostamento di truppe russe a confine con il vicino ucraino. Le cifre sono di circa 100.000 soldati dell’esercito russo. Il mondo è in apprensione in attesa di capire ciò che verrà. Intanto il Cremlino smentisce ogni possibile imminente attacco.

Russia / La guerra con l’Ucraina è possibile? La strategia russa

Dal canto suo, Mosca invierebbe volentieri le proprie truppe fino alle zone interne dell’Ucraina, per riprendersi un territorio che considera come “suo”. La Russia oggi fa i conti con il suo passato, che secondo il Cremlino non dovrebbe mai essere dimenticato. Dall’impero zarista all’Unione Sovietica, Kiev è sempre stato il primo bastione di difesa dal mondo occidentale. La linea strategica russa, fin dalle sue origini, è stata quella di mantenere Mosca il più lontano possibile da minacce nemiche. Nessuno nella storia è mai riuscito a conquistare la capitale russa: ci provarono Napoleone e Hitler ma, per motivi differenti (il primo arrivò a mettere piede a Mosca), non ci riuscirono.

I territori oggi occupati dai paesi baltici, dall’Ucraina e dalla Bielorussia erano parte integrante dell’Impero zarista, che una volta trasformato in Unione Sovietica, attraverso un processo iniziato con la Rivoluzione d’Ottobre del 1917, estese la propria influenza anche a tutti i paesi dell’Europa orientale, fino alla Germania Est. Dopo il crollo dell’URSS di questo è rimasto ben poco: mai nella storia recente la Russia è stata così in difficoltà. Il Cremlino non ha soltanto perso influenza sui paesi dell’Est Europeo (i paesi del Patto di Varsavia), ma è andata addirittura a perdere influenza sull’Ucraina, che si trova in orbita NATO e sta provando da ormai diversi anni ad entrare nell’Unione Europea. Per Mosca questo è un paradosso.

L’Ucraina in bilico

La Russia un’invasione dell’Ucraina l’ha già tentata nel 2014, conquistando la Crimea eUcraina Russia sostenendo le milizie autonomiste del Donbass, una regione che prima della guerra valeva per l’Ucraina il 20% del PIL, oggi in mano russa. La guerra del Donbass tra Russa e Ucraina è tutt’ora in corso, senza prospettive di cambiamenti sul fronte. Tuttavia, nonostante la campagna militare in Crimea, la Russia è paradossalmente in atteggiamento difensivo ormai da anni, con la NATO a qualche centinaio di chilometri da San Pietroburgo. Il Cremlino vorrebbe certamente riprendere in mano l’Ucraina, se solo potesse. La Russia non ha, infatti, la forza militare per questa invasione, che resta altamente improbabile, sperando di non essere smentiti in futuro. Prevedere il futuro non si può, ma l’invasione dell’Ucraina sarebbe per Putin un suicidio tattico, visto che si ritroverebbe contro gli Stati Uniti.

La Russia andrebbe incontro a rappresaglie da parte della comunità internazionale, che ne aumenterebbero il suo isolamento e ne sancirebbero probabilmente il definitivo collasso economico. Infine, ci sarebbe comunque lo scarso supporto dei cittadini russi ad una eventuale invasione (il che non è un fattore da poco), come riportato da tutti i sondaggi. Le minacce che si stanno consumando a confine con l’Ucraina sembrano dunque soltanto figlie della retorica e della propaganda russa. Le operazioni militari, infatti, sono in genere caratterizzate dal cosiddetto “effetto sorpresa”, ovvero da un’invasione che possa sorprendere il nemico, non si preannunciano per settimane con minacce di vari colori. Il rammarico di Putin è proprio questo, passerà probabilmente alla storia come colui che ha perso l’Ucraina, nonostante la presa della Crimea.

Conoscere la Russia

La Russia sente subire un senso di accerchiamento da parte della NATO, sia con la sua pressione che proviene dall’Europa orientale guidata dagli Stati Uniti, che dai confini orientali, con gli USA a pochi chilometri da Vladivostok, la città russa più orientale. Per adesso, invece, la Cina di Xi Jimping non sembra essere una minaccia per Putin. I colleghi di Limes definiscono “Nuova cortina di ferro”, la linea che separa la Russia dai paesi NATO, ormai alle porte. Quel che il Cremlino non gradisce è proprio la strategia di contenimento statunitense, giustificata dal fatto che la Russia non sia un paese democratico.

Tale argomentazione è inevitabilmente vera, seppur discutibile ai fini di un contenimento strategico. La Russia non è certamente una democrazia compiuta, ma non potrebbe essere altrimenti. Quasi tutti i regimi politici poggiano le proprie radici sul sostegno da parte delle collettività di cittadini che compongono lo Stato. Nel caso russo, la collettività sembra esser soddisfatta per la propria forma di governo. Per questo la Russia, come la conosciamo oggi, non potrebbe al momento essere una democrazia occidentale, o si trasformerebbe inevitabilmente in un altro paese.

Michele Garro

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