Il Papa annuncia la nascita della nuova Fondazione “Fratelli tutti”, nuovo organo concepito per “sostenere e progettare percorsi di arte e fede”. La nuova realtà vaticana, promossa dalla Fabbrica di San Pietro, avrà variegati ambiti di interesse. Dal sostegno alla cultura, alla promozione del dialogo interreligioso e la cura del creato. Uno sguardo attento è ovviamente rivolto ai più deboli, al “diverso” e all’emarginato, affinché si possano “offrire soluzioni alla luce del Vangelo”. Uno spazio prezioso offerto a chi tenta, concretamente, di essere costruttore di speranza e verità nel mondo.
Chiesa / “Fratelli tutti”: scopi della nuova fondazione
Il Papa in persona ha comunicato nella Sala stampa vaticana la nascita della Fondazione “Fratelli tutti”. Questa avrà sede in Vaticano, presieduta dal Cardinale Mauro Gambetti e con il supporto di un consiglio di amministrazione comprendente nove membri, un sindaco unico e un segretario generale. Dal chirografo pontificio si apprende l’elenco delle funzioni del nuovo organismo. L’iniziativa nasce per sostenere e progettare percorsi di fede, investire sulla formazione culturale, promuovere il dialogo interreligioso e interculturale sui temi delle ultime encicliche di Papa Francesco. Tanti compiti, un obiettivo unico: “costruire un’alleanza sociale”, come del resto articolato nell’enciclica Fratelli tutti, dalla quale la fondazione trae il nome.
Chiesa / “Fratelli tutti”: “investire sulle persone”
L’idea della Fondazione nasce dal Cardinale Mauro Gambetti, vicario della Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro. L’iniziativa si plasma sulle parole chiave dell’enciclica pontificia del 3 ottobre 2020: dialogo, incontro e condivisione. Nel suo Statuto, all’articolo 3, sono esplicati gli scopi dell’organo: solidarietà, formazione, diffusione dell’arte, in particolare quella sacra. Come dichiarato dal cardinale Gambetti, la missione è “investire sulle persone, offrire loro uno spazio affinchè costruiscano una comunità di pensiero e di vita. E si impegnino nel mondo come ha fatto la generazione di Mariella Enoc e del nostro presidente della Repubblica”.
Chiesa / “Fratelli tutti”: uno spiraglio verso il futuro
Il pontificato di Papa Francesco si impreziosisce di un nuovo strumento integrativo per combattere la rassegnazione e l’indifferenza del nostro tempo. La spinta partecipativa e il messaggio di speranza promulgato dalla Santa Sede diventano linfa per progettare un futuro migliore. Nello scoraggiante momento storico attraversato, l’organo rappresenta uno spiraglio sulla ricostruzione del presente puntando ad orizzonti più solidali. L’”investimento umano” alla luce dei messaggi del Vangelo deve essere il punto di partenza. Rivalutare l’uomo con le sue fragilità, il suo bisogno di inclusione, di dignità garantita. Il compito imprescindibile di ogni battezzato è andare nelle “periferie esistenziali per curare chi è ferito”. Così si era espresso Bergoglio in occasione della Giornata del migrante e del rifugiato.
Remare insieme verso la stessa rotta
“Il tempo presente ci mostra che il noi voluto da Dio è rotto e frammentato, ferito e sfigurato. E il prezzo più alto lo pagano coloro che più facilmente possono diventare gli ‘altri’. Gli stranieri, i migranti, gli emarginati, che abitano le periferie esistenziali”. Bisogna comprendere che siamo “tutti sulla stessa barca”, che esiste solo un “noi” che abbraccia tutta l’umanità.
In un abbraccio così stretto non c’è spazio per barriere e nazionalismi, ma solo per un futuro “a colori”, dove nessuno “rimanga escluso”. Solo ricompattando la “famiglia umana” è possibile costruire un futuro di pace e giustizia. La fondazione nascente può essere incentivo per non arrendersi davanti a una realtà complessa. La paura del futuro, esacerbata dal covid e dalla crisi globale, ha messo a nudo la nostra universale essenza: il bisogno dell’altro. La condivisione, cardine della neo fondazione, ci induce a “remare” insieme verso un solo approdo: la nostra realizzazione umana.
Graziana Caruso