C’era un vibrare di corpi, accompagnati a tratti dalla musica a tratti dal silenzio. I movimenti sinuosi nascevano dalla spontanea forza della fisicità. I gesti, le espressioni e i passi di danza erano animati da celebri note della musica classica e dai richiami liberi della natura.
Questo scenario ha caratterizzato il teatro Massimo Bellini di Catania nello spettacolo dal titolo “Rifare Bach. La naturale bellezza del creato”.
L’evento si sta svolgendo in queste sere di atmosfera natalizia e andrà avanti fino a martedì, 28 dicembre. Ha avuto il suo esordio lo scorso settembre, al teatro Politeama di Napoli. Sul palco del Bellini, dieci ballerini della Compagnia di danza Zappalà si esibiscono in tuta monocroma. Le loro figure raccontano una comunicazione priva di parole. È un linguaggio del corpo in perfetta simbiosi con le note del musicista tedesco Johann Sebastian Bach. Un linguaggio che alterna pause di silenzio dalla musica. Proprio in esse emerge il suono del danzatore che si percuote il corpo.
Rifare Bach: abbraccio di note e corpi
E poi la natura si intromette con il cinguettio, l’ululato ed il rumore del cavallo al galoppo. La danza continua, ininterrottamente. Cambia il suo ritmo con la musica di Bach. Dalle note del pianoforte alle melodie incalzanti. Le luci soffuse accolgono ed abbracciano le macchie di colori che si muovono sul palco.
Il coreografo e regista catanese, Roberto Zappalà, ne ha curato ogni particolare e dettaglio. Ha attenzionato scene e costumi insieme a Veronica Cornacchini. Corinne Cilia, Aya Degani, Filippo Domini, Anna Forzutti, Gaia Occhipinti, Delphina Parenti, Silvia Rossi, Joel Walsham, Valeria Zampardi ed Erik Zarcone si librano in punta di piedi o a passi ampi.
Dinnanzi a loro vi è lo spettatore. Esso è attratto dallo spettacolo dei corpi in movimento che dialogano incessantemente, per circa un’ora, con le riletture di Bach. Si muovono in gruppo, poi a coppia e singolarmente. Animelle vibranti che assecondano la musica. Si sfiorano, si toccano ed in alcuni momenti si intrecciano. Hanno molto da dirsi o poco. Torna la natura. I suoi richiami e suoni ricordano che tutto nasce da lei. Tutti sono elementi che le appartengono: la musica, la danza, l’armonia. Il sipario cala, accompagnato dalla lenta pioggia di petali di fiori. L’anello si chiude. Il ciclo continua.
Rita Messina