Il 28 dicembre andrà in scena, a porte chiuse, lo spettacolo “Odissei” con la compagnia “Gli ir-ritati in Catarsi” composta dai ragazzi dell’Istituto Penale per Minorenni Bicocca di Catania.
L’evento – informa una nota stampa – è la tappa finale di un lungo percorso creativo, cominciato nel mese di maggio 2021 e che ha visto la partecipazione di 14 ragazzi dello stesso Istituto.
Il progetto è approvato e sostenuto dal Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e dal CGM Palermo. La realizzazione è dell’associazione La Poltrona Rossa con la collaborazione di operatori ed esperti che hanno dato il proprio contributo per la messa in scena del lavoro teatrale.
Il percorso è stato possibile soprattutto grazie al Direttore dell’Istituto Penale per Minorenni Bicocca di Catania, Letizia Bellelli, la quale ha manifestato grande entusiasmo ed ha creduto sin dal principio nel progetto. Così come il Dirigente di Polizia Penitenziaria Marzia Calcaterra e il vice Comandante Sostituto Commissario Giovanni Cuddè i quali hanno reso possibile lo svolgimento del laboratorio e delle prove, rendendosi pienamente disponibili.
Odissei realizzato dall’associazione La poltrona rossa
Oltre ai corsi artistici e artigianali, l’associazione La Poltrona Rossa realizza laboratori teatrali nello stesso istituto. Il teatro in carcere è una di quelle pratiche artistiche che facilita i processi di sperimentazione. E soprattutto permette al partecipante di percorrere un viaggio interiore fino al raggiungimento dell’io più profondo. Il teatro offre così la possibilità a chi partecipa di proporre alla collettività l’Altro da sè nel nome di una redenzione e di un riscatto personale.
«Odissei – dice Ivana Parisi, presidente dell’associazione e regista dello spettacolo – sono gli uomini che viaggiano sulla nave, di ritorno dalla guerra di Ilio. Sono gli stolti, i quali non hanno altra scelta se non seguire il sogno di Ulisse: tornare a Itaca. I sogni, tuttavia, sono cose da Re e gli uomini semplici come loro, i sogni li subiscono. Così, il Re di Itaca lotta per resistere a un universo che gli si muove contro. Mentre gli Odissei, lontano dalla propria casa, sono alla ricerca delle ragioni per continuare a vivere una vita difficile, dolorosamente segnata dal loro passato. Gli uomini in mare si raccontano e giocano a mettere in scena il grande poema «odisseo».
Odissei ispirato al poema di Omero
Ed è proprio nel viaggio omerico che si svolgono gli episodi in cui i protagonisti parleranno di legge e di casa. Ma anche di famiglia, nostalgia e coraggio di vivere. Tutto si svolge su un palco, in assenza di scenografie, in una dimensione senza luogo e senza tempo. In questa dimensione, all’apparenza disincarnata, eppure irrimediabilmente calata nel tragico dell’umana vicenda, Ulisse e Telemaco, padre e figlio, possono parlarsi e dirsi quanto non hanno avuto il coraggio di rivelarsi mai, prima d’allora. Da qui, i nostri Odissei salperanno per una nuova rotta, volgendo lo sguardo verso l’orizzonte della speranza.
Lo spettacolo è pertanto un viaggio e una nave. Anzi è quel viaggio e quella nave, orientati alla speranza, che solca i mari dei vissuti degli Odissei. Con lo studio del grande classico omerico, i protagonisti hanno potuto «respirare» il sentimento del Mare Mediterraneo. Quel grande mare, che unisce i popoli della storia alla quale essi appartengono».
Oltre agli otto attori sul palco reciteranno anche Laura Avellino, funzionaria della Professionalità Pedagogica all’interno dell’istituto e Abdoul Jouairi, Mediatore Culturale.
Infine un altro contributo all’evento è dato dalle voci delle attrici della Compagnia delle Erinni, messe a disposizione attraverso una registrazione audio.
Lo spettacolo Odissei è a porte chiuse ma è un primo passo per dare un segnale positivo alla ripresa dall’emergenza pandemica.