Paolo Amato “Colloqui d’Autore- Testimoni e protagonisti del nostro tempo” – Edizioni del Capricorno, 2020 €. 14,00 pagg. 200
Trattasi di 25 interviste a personaggi noti nell’Italia del ‘900, svolte tra il 1990 e il 2008. Segue un’appendice con tre articoli, già pubblicati su giornali locali, per particolari eventi in Sicilia.
L’Autore è un giornalista siciliano, di Giarre (CT), che ha conservato i suoi appunti, come memoria di incontri importanti, segnati su un quaderno, annotati regolarmente e con la dovuta cura, di chi vuole consegnare al futuro questi dialoghi.
I personaggi intervistati sono i più vari, professionisti di ogni tipo, sociologo come Francesco Alberoni, che confessa di avere scritto in Sicilia il suo libro più importante, “Innamoramento e Amore”; il giornalista, come Sergio Zavoli, o come Piero Angela, attore come Renzo Arbore, ministri come Rosa Russo Jervolino, sacerdoti impegnati nel sociale, come don Fortunato Di Noto e don Antonio Mazzi, sindacalista, come Sergio D’Antoni, ed ancora, sportivi, industriali, siciliani e non.
Il volume si presenta come una grande sala dove questi 25 personaggi s’incontrano e con loro il lettore può intrecciare un dialogo. Con ciascuno scopre e vive un suo particolare interesse per la vita, per la storia, per il bene della società intera. In un orizzonte vasto e infinito, quanto il mondo e profondo, come le cavità del cuore dell’uomo.
Vi si trovano le molteplici aspirazioni dell’uomo: c’è si chiede quale senso dare alla vita; altri invece snoda il suo cammino nella storia lasciandosi attrarre da ciò che gli viene incontro e interagendo con gli avvenimenti e con il gusto di perseguire degli obiettivi che giorno dopo giorno si palesano interessanti. Altri ancora avverte cose utili non solo per se stessi ma interessanti anche per molti altri. E seguendo ciascuno il proprio sogno realizza una vita bella, che lo rende famoso.
Colloqui d’autore su temi che interessano l’Isola
Appaiono qua e là mentre si snodano le storie personali anche figure di personaggi conterranei di questa terra siciliana, che hanno reso onore all’Isola ed hanno alimentato il desiderio di conoscere questa terra e di averne goduto i frutti.
Il giovane campione di casa Ferrari, Jean Alesi, benché nato in Francia, dichiara di essere figlio di siciliani, la madre di Riesi, il padre di Alcamo. Piero Angela ricorda Alfio Russo, di Giarre, primo direttore del quotidiano La Sicilia.
Si toccano temi d’interesse locale, non ancora risolti, come il Ponte sullo Stretto di Messina. Si dialoga con personaggi dello spettacolo, del Sindacato, delle tematiche del lavoro, della comunicazione. Così, tra un personaggio e l’altro appare la bellezza della vita, i valori che la nutrono; il travaglio dell’uomo nell’affrontare le difficoltà, l’impegno a vivere non soltanto per se stessi, ma guardando al mondo intero. Come per affermare che nessuno è uguale ad un altro e che nessuno basta a se stesso, ma anche che ciascuno vive per l’altro.
La consapevolezza del voler essere se stessi con la propria identità e con i propri talenti ci rende unici e fa bello il mondo intero. Essere utili per gli altri rende migliori anche quelli che sembrano nati per sbaglio o per fare danno. Perché sapersi amati e accolti, anche quando si sbaglia, fa recuperare il senso della vita e restituisce, a chi l’ha perduta, la dignità di uomo.
Colloqui d’autore con personaggi siciliani
Conversando, si palesano personaggi siciliani che hanno fatto fortuna altrove e sono diventati famosi, come lo stilista di moda maschile, Gianni Italia, di Canicattìni Bagni (SR); la giovane catanese Marianna Di Martino De Cecco, che, dopo la sfida con l’acese Miriam Leone al concorso di miss Italia, entra alla Bocconi per diventare management della moda. Ella ci dice che c’è “una bellezza che non è quella che si mostra con il corpo, ma anche quella che ciascuno ha nell’anima, nell’intelligenza di cui è capace”.(cfr pg 64)
Altri, non siciliani, vengono volentieri in Sicilia, cuore di tutte le civiltà, degna di riprendersi “quella posizione economica e culturale che le compete” (pag 159).
Sorgono spontanee alcune domande. In un tempo in cui nella comunicazione non siamo in grado di distinguere la verità dalla realtà, in cui si può dimostrare tutto e il suo contrario, c’è spazio per la credibilità e la fiducia reciproca? I ruoli, le responsabilità, le garanzie sono riconoscibili? A chi spetta farli rispettare?
La lettura del libro o un pubblico dibattito dentro queste interviste, potrebbe offrire nuovi spazi per alimentare, stimolare, rinnovare in noi, nei giovani, nei nostri territori, campi d’interesse e di lavoro, la riscoperta dei valori che portiamo dentro; un’occasione per fare rifiorire l’appartenenza a questa nostra terra, l’amore al nostro lavoro, i benefici per la società civile e tanto altro, utile a rendere migliore la vita a ciascuno di noi.
Ringrazio di cuore l’autore per gli stimoli che mi ha offerto e buona lettura a chi si lascerà incuriosire!
Teresa Scaravilli