Canto al Vangelo domenica 13 febbraio ( Lc 6,23 ab )
Alleluia, alleluia. Rallegratevi ed esultate, dice il Signore, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Alleluia
Vangelo domenica 13 febbraio ( Lc 6,17.20 – 26 )
In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete, perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.
Rallegratevi in quel giorno ed esultate,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.
Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 13 febbraio
La Liturgia di questa domenica, presenta il brano del vangelo di Luca nel racconto delle Beatitudini.
Il brano si apre con l’immagine di Gesù che con i Dodici si fermano in un luogo pianeggiante, dove lo attendevano una gran folla dei suoi discepoli e una moltitudine di gente.
In questa iniziale frase del brano, si nota subito la puntuale distinzione che Luca fa nel precisare i personaggi attorno a Gesù: I Dodici, i discepoli, la moltitudine di gente.
I Dodici erano coloro che vivevano con Gesù; erano stati invitati da Gesù a lasciare tutto e a seguirlo. I discepoli avevano incontrato Gesù, lo avevano ascoltato e iniziavano a seguirlo.
La moltitudine di gente, anonima, forse era lì per curiosità, o perché avendo sentito parlare di Gesù, volevano incontrarlo.
Le Beatitudini
Di fronte a questo scenario, Gesù volgendosi verso i suoi discepoli, proclama le Beatitudini.
Le Beatitudini sono le indicazioni dello stile di vita di chi vuol essere autenticamente discepolo di Gesù. L’umiltà, la mitezza, la purezza di cuore, infatti, sono le virtù che distinguono il discepolo di Cristo. Alla base di tale cammino di sequela vi è la povertà di spirito: Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Il discepolo infatti, sa di non poter nulla senza Dio, e mette la propria vita nelle mani di Dio, fidandosi pienamente.
Chi vive le Beatitudini proclamate da Gesù, sin da questa vita sperimenta la gioia vera, la pace del cuore, sperimentando l’amore misericordioso di Dio nella propria esistenza.
Diversamente accade per chi brama la ricchezza, il potere, la mondanità; questi vivranno una vita vuota e triste.
Il cristiano deve necessariamente distinguersi dalla folla anonima che seguiva Gesù per curiosità, deve invece mettersi alla sua sequela per ascoltarlo con umiltà, mitezza e povertà di spirito, amandolo con tutta la propria vita.
La vita cristiana deve seguire non la logica del mondo che esalta il successo, la potenza, l’onore e i piaceri mondani; ma deve vivere la logica del Vangelo, indicata dalle Beatitudini. La vita del cristiano che confida in Dio, diventa piena e bella, come ricorda il Salmo Responsoriale di questa domenica: “Beato l’uomo che confida nel Signore”.
Letizia Franzone