Voglio ricordare affettuosamente, anche a nome del gruppo di ragazzi della FUCI (Federazione universitari cattolici italiani) di oltre cinquantacinque anni fa il nostro Saro Strano. Era un uomo generoso, silenziosamente caparbio, gioviale sempre, profondo studioso.
Un pezzo di noi, del nostro gruppo di ex FUCI degli anni sessanta, un pezzo della nostra storia, se n’è andato con lui.
Eravamo giovani pieni di entusiasmo e di speranza. Precursori, in qualche modo, di quelle aperture mentali, sociali e religiose che stavano per cambiare la società.
Non sto qui a tessere le lodi di Saro: le sue qualità erano note. Tre sono i versanti su cui si è articolata la sua vita: la famiglia, lo studio, e gli amici. Solido e molto affettuoso il rapporto con i figli, Lisa e Angelo, e con la amata Celestina che lo ha preceduto da qualche anno nel ritorno alla Casa del Padre.
Saro Strano, apprezzato docente universitario di matematica
Mi piace ricordare che il professore Rosario Strano, sin dal 1980 è stato docente di Matematica all’Università di Catania, amato e apprezzato dai suoi allievi. Grande studioso e brillante ricercatore, autore di numerose pubblicazioni scientifiche, ha elaborato anche qualche teorema. Impareggiabile punto di riferimento per il Dipartimento di Matematica di cui è stato Direttore.
Era stimato a livello internazionale e i risultati delle sue ricerche sono ritenuti tra i più importanti nell’ambito della Geometria algebrica. Negli anni ‘70 ha trascorso un periodo di studio e ricerca negli USA nella Brandeis University di Waltham Massachussetts.
Insuperabile nelle relazioni con gli altri. Non si può dire certamente che Saro fosse un secchione; anzi era di brillante compagnia. Era un amico aperto e sincero e mi piace riportare il pensiero di alcuni suoi amici .
Alfio Mazzaglia: “Ci ha lasciato un gran signore, prima ancora che un grande scienziato”.
Rosamaria Garozzo: “Ora, libero, potrà continuare ad elaborare teoremi negli ampi spazi dell’universo”.
Filippo Laganà: “Una persona particolare in tutti i sensi, sia come uomo che come scienziato; una vera intelligenza matematica”.
Vera Pulvirenti: “Lo ricordo sempre sorridente e con la battuta simpatica”.
Rosa Barbagallo: “Ciao Saro, caro amico. Attento, essenziale, tollerante, studioso di altissimo livello, umile. Stai volando in alto! Riposa in pace!”.
La vita ci insegna che quando una cosa bella finisce, non bisogna essere tristi perché è finita, ma felici perché c’è stata.
Ciao, Saro, ci rivedremo tutti, chi prima, chi dopo, in un posto bellissimo chiamato “Paradiso”.
Alfio Vecchio