A Catania, le biblioteche riunite “Civica e Ursino Recupero” hanno riaperto i loro locali per gli incontri in presenza con il convegno “I Tesori della Biblioteca – La Bibbia di Pietro Cavallini”.
A fare gli onori di casa l’infaticabile direttrice delle biblioteche, Rita Carbonaro. Essa ha illustrato i tesori del vasto complesso in seno al monastero dei Benedettini di Piazza Dante a Catania, composti da oltre seicentomila volumi. E dove un posto di assoluto rilievo va alla Bibbia di Pietro Cavallini, antico volume del 1200 di valore inestimabile.
Il manoscritto, corredato da preziose illustrazioni interamente realizzate a mano – si legge in una nota dell’AIM – è un pezzo unico. Ad esso hanno fatto tappa nelle loro visite a Catania illustri personaggi come il pontefice Giovanni Paolo II, il presidente Sergio Matterella e i protagonisti dell’ultimo G20.
L’organizzazione di questo evento è stata fortemente voluta dalla delegazione catanese dell’Accademia Internazionale Mauriziana (AIM), come sottolineato nell’introduzione dal delegato Salvatore Pulvirenti. Egli ha ribadito che si inaugura una nuova stagione di iniziative culturali che vedono impegnate le stesse persone che negli ultimi venti anni, con la associazione onlus Mani Amiche, di cui egli stesso è presidente, hanno realizzato una serie di iniziative atte a promuovere la cultura ancorata ad azioni di solidarietà e beneficenza.
Relatori di prestigio sulla Bibbia di Cavallini
La presenza di relatori di alto profilo e prestigio ha consentito una disamina sulla bibbia da diverse angolazioni e punti di vista. Margherita Cassia, responsabile sezione Archeologia e Scienze dell’Antichità presso l’Università di Catania ha illustrato all’auditorio la presenza nella storia e il radicamento del libro dei libri nelle diverse civiltà.
Il Cardinale Francesco Monterisi ne ha evidenziato la pregnanza all’interno della Chiesa come riferimento alla sacralità. E anche come testo che ha guidato la religiosità nell’evolversi dei tempi. Infine il giornalista scientifico Alessandro Cecchi Paone ha analizzato da laico il ruolo della bibbia e dell’influenza che ha avuto anche al di fuori dei contesti prettamente religiosi sulla società civile. Rilevando come anche in America, stato laico e multiforme, i giuramenti solenni vengono effettuati apponendo la mano sulla bibbia.
Alle relazioni hanno fatto eco gli interventi della senatrice della Repubblica, Urania Papatheu e della presidentessa del Comitato per le Festività, Agatine Mariella Gennarino. Nonché dei rappresentanti degli enti patrocinanti l’evento: Salvo Vicari, segretario della sezione catanese dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, Cinzia Torrisi presidentessa del Rotary Club San Gregorio di Catania. E di Francesco Zaccà, intervenuto come presidente di Azzurri di Valore, e come vice delegato dell’Associazione Internazionale Mauriziana e come past president di Mani Amiche.
Zaccà, riprendendo quanto inizialmente introdotto da Pulvirenti, ha ribadito che le iniziative culturali non devono essere lo sfoggio di pochi. Ma devono aprirsi alla partecipazione, condivisione e diffusione. E costituire veicolo di attività di solidarietà e beneficenza.
Infine la moderatrice Katerina Papatheu ha chiuso i lavori affidando le conclusioni al Rettore dell’Accademia Internazionale Mauriziana, Fabrizio Mechi di Pontassieve.
Il Rettore, dopo essersi complimentato con l’organizzazione per la riuscita dell’evento, ha presentato l’Accademia illustrandone la storia, le finalità e gli obiettivi.
Nella foto da sin.: Cassia, Pulvirenti, Monterisi, Carbonaro, Cecchi Paone, Papatheu