Conflitto Russia – Ucraina / Moldavia preoccupata, ma pronta all’accoglienza

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La coda dei profughi ucraini a Palanca

La cronaca di un surreale ma drammatico conflitto che insanguina l’Ucraina in seguito all’aggressione della Russia coinvolge in primis i paesi confinanti come la Moldavia. I risvegli al mattino sono diversi; alcuni si svegliano quando sono del tutto riposati, altri si svegliano perché è una voce familiare a chiamarli e altri ancora si svegliano con il suono di quell’antipatica sveglia che subito mettono a tacere. Ma giovedì 24 febbraio, alle prime luci dell’alba, il popolo ucraino è stato svegliato dal frastuono dei bombardamenti proveniente da punti diversi del paese. Non sono né gli anni Quaranta né i Sessanta, siamo nel 2022. Dopo la pandemia, continuiamo a vivere un altro evento surreale: la guerra tra Russia e Ucraina.

Conflitto Russia-Ucraina: rischio di coinvolgimento della Moldavia e di altri paesi circostanti

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Centro Atletico di Chișinău trasformato in centro di accoglienza per i rifugiati

Undici giorni dopo la situazione non fa che peggiorare e i vertici della politica internazionale cominciano a temere che la guerra possa propagarsi oltre i confini ucraini. Dalla NATO, infatti, arriva la preoccupazione per un possibile coinvolgimento di paesi come la Moldova, o la Georgia e la Bosnia. Contemporaneamente all’arrivo dei primi ucraini nel territorio moldavo, il governo ha indetto lo stato di allerta per 60 giorni e ha chiuso lo spazio aereo. Alcuni moldavi credono che la guerra non coinvolgerà la loro terra ma altri temono di far parte del piano espansionistico di Putin. A preoccuparli è la regione proclamatasi indipendente dal 1990 ma non riconosciuta come tale: la Transnistria, una striscia di terra al confine con l’Ucraina. Quest’ultima rivendica da sempre il legame con Mosca e il suo esercito è parte delle forze armate russe.

Conflitto Russia – Ucraina: in Moldavia situazione al momento tranquilla, ma popolazione pronta a scappare

Visita di Borrell (alto rappresentante Ue per la politica estera) e firma della dichiarazione per l’adesione all’Ue.

Dalla capitale della Moldova Chisinau, Cristina, guida turistica, dice: “Per adesso la situazione è tranquilla ma io ho le valigie fatte e sono pronta a scappare se verrà la guerra”. Chi ha famiglia invece considera l’ipotesi di mandare i figli in altri paesi d’Europa, soprattutto in Italia. La Moldova condanna la guerra di Putin ma ribadisce la sua neutralità e il ministero degli Esteri fa sapere che non aderisce alle sanzioni contro la Russia. Per la Moldova, infatti, la Russia rappresenta il maggior partner commerciale nonché il fornitore del 90% di gas e petrolio. Firmare le sanzioni potrebbe essere un rischio troppo grande. In una situazione così fragile e instabile la Presidente Maia Sandu ha ufficialmente chiesto l’adesione all’Unione europea ma la strada è molto lunga. Il paese ha scarse risorse nella gran parte dei settori e uno scenario di guerra potrebbe essere devastante.

Conflitto Russia – Ucraina: il grande cuore e la generosità della Moldavia

Presidente Moldavia profughi Ucraina
La Presidende Maia Sandu in visita a Ocnița

La Moldova (o Moldavia) è uno tra i paesi più poveri d’Europa ma, come altri paesi confinanti con l’Ucraina, ha dimostrato di avere un cuore grande. A poche ore dai primi bombardamenti il paese allestiva già un campo profughi a Palanca, nel distretto di Ocniţa a nord-est del confine per accogliere i primi numerosi profughi ucraini. Il governo ha aperto numerosi centri di accoglienza e il popolo moldavo ha fatto dono di tutta la sua generosità. In prima linea sono molti i volontari che si prendono cura dei rifugiati offrendo cibo e assistenza sanitaria, poi c’è chi dona beni di prima necessità e chi offre la propria casa per ospitare famiglie e bambini. Solidarietà anche dal mondo delle imprese. Le aziende di rete telefonica offrono connessione internet gratuita e i produttori vinicoli mettono a disposizione i loro servizi alberghieri per dare un rifugio sicuro e caldo.

Si fa il possibile: anche un piccolo oratorio salesiano è stato trasformato in un centro di accoglienza. “Siamo con il popolo ucraino” ha detto Maia Sandu dopo la sua visita ai due campi profughi ai valichi di confine. “Sono orgogliosa dei nostri cittadini che hanno dimostrato umanità e sostegno ai nostri vicini in difficoltà” ha aggiunto. Negli ultimi giorni la Moldova ha eccezionalmente riaperto lo spazio aereo per voli umanitari. L’afflusso dei rifugiati nei giorni a seguire non ha accennato a diminuire e i numerosi sforzi del popolo moldavo non bastano.

250.000 persone hanno già attraversato il confine ucraino – moldavo

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Un centro covid riconvertito in centro per rifugiati ucraini

All’emergenza umanitaria si aggiungono i già presenti problemi economici ai quali il paese non riesce a far fronte. Per questo, Germania, Lituania, Israele, Stati Uniti, Unione europea e l’Onu sono pronti a dare il loro contributo alla piccola Moldova e ad altri paesi come Polonia e Romania. Durante la visita del Segretario di Stato degli Stati Uniti Blinken, il 6 marzo, la Presidente Sandu sottolinea la difficile situazione: “Più di 250.000 persone hanno attraversato il confine ucraino-moldavo dall’inizio del conflitto; molti di loro rimangono nel nostro paese. Abbiamo bisogno dell’aiuto della comunità internazionale affinché la nostra gente e la nostra economia possano far fronte al flusso costante di rifugiati”. Prima della guerra il governo aveva molti progetti per lo sviluppo e il benessere del paese ma adesso la priorità è garantire la pace.

Eugenia Castorina

(Foto fornite dalla stessa autrice)

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