ABA Catania / Giovanni Arena, studente di 52 anni, vince il premio per la scenografia

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Dal progetto di Giovanni Arena

Giovanni Arena, a 52 anni studente dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, vince il prestigioso premio, giunto alla sua quindicesima edizione, nella Sezione Arti figurative, digitali e scenografiche. E vince immaginando una piazza Duomo catanese piena di scivoli-specchi, per il testo senza parole del Nobel Handke.

 Il Premio nazionale delle arti

Il premio nasce con l’obiettivo di sostenere la formazione artistica e promuovere l’eccellenza degli studenti nel campo delle arti.  È indetto dal Miur – Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore ed è riservato agli studenti iscritti alle istituzioni e ai corsi accreditati del sistema Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica).

Volendo raggiungere tutti gli ambiti disciplinari presenti nel sistema di Alta formazione, il premio riguarda le Arti figurative, digitali e scenografiche, le Arti dello spettacolo, il Design e l’Interpretazione e composizione musicale. Il bando è annuale e le selezioni vengono affidate di anno in anno alle singole istituzioni.

Giovanni Arena
Giovanni Arena

L’Aba Catania, che in questo 2021 aveva già ricevuto diversi altri riconoscimenti – spiega un comunicato stampa – aveva avuto un totale di otto studenti selezionati nelle varie sezioni del Premio nazionale delle Arti. Arena, elaborando bozzetti, foto, plastico e video, si è aggiudicato il premio con il progetto per l’opera di Peter Handke dal titolo L’ora in cui non sapevamo niente l’uno dell’altro.

Giovanni Arena, studente a 52 anni

Chi è Giovanni Arena? Nella nota di stampa si racconta. Ha vissuto a Catania fino all’età di quindici anni. Poi si trasferisce ad Enna perché è lì che viene trasferita l’azienda di famiglia nella quale lavora per diverso tempo e con un diploma di geometra.Premio a Giovanni Arena

A 49 anni, però, sente che gli manca qualcosa. Pensa di iscriversi in Architettura ma incuriosito dalla definizione della Scenografia come architettura dell’effimero, si reca all’Accademia di Catania per saperne di più. Qui ha la fortuna di incontrare il prof. Zucco e comincia ad apprezzare la figura di un “intellettuale capace di estrapolare da un testo letterario un’idea visiva da far diventare scena”.

Arena frequenterà l’Accademia nonostante la distanza, nonostante non ha più la mente fresca come un ragazzo. Con l’emergenza sanitaria, poi, le difficoltà aumenteranno. Ma lui resiste e continua. Oggi sta per conseguire il diploma accademico triennale in Scenografia teatrale, cinematografica e televisiva. Dopo aver vinto il premio ha deciso di iscriversi successivamente anche al biennio di specialistica.

Quella di Giovanni è “una bellissima storia, che testimonia di quali straordinarie energie è ricca la nostra Accademia”– così l’ha definita, Lina Scalisi, Presidente dell’Aba Catania.

  Cristiana Zingarino

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