Giovanni Grasso è un altro candidato al ruolo di sindaco ad Aci Catena. Lo abbiamo intervistato in vista delle prossime elezioni, che si terranno il prossimo 12 giugno.
Giovanni Grasso, come nasce questa sua candidatura come sindaco di Aci Catena?
Nasce dalla passione per la politica e per il territorio, poiché sono nato e cresciuto qui ad Aci Catena. Grazie all’esperienza accumulata e magari anche alle delusioni nate in passato. Al non aver potuto incidere in prima persona. Ho appoggiato candidature di altri sindaci che poi, in alcuni casi, hanno disatteso le mie stesse aspettative. Dopo un po’ di anni di esperienza, da qualche anno è nata la mia proposta di candidarmi. Con quella voglia matta di mettersi in gioco per il proprio territorio, trasformando le proprie parole in fatti. La figura del sindaco può lasciare il segno. Tutto questo è stato avallato dall’appoggio di altre persone che da sempre credono in me. Infatti nelle mie liste civiche non c’è nessun consigliere uscente, ma solo gente nuova nel mondo della politica. Nuove personalità animate solo dalla passione e dalla voglia di fare qualcosa per il territorio.
Con quali nuovi programmi intende proporsi alla cittadinanza? Quali, a suo dire, le priorità?
Il programma è in fase di stesura. Le idee prioritarie, riguardano sicuramente l’intento di ridare ad Aci Catena la normalità. Negli ultimi anni è incontestabile l’assenza dei servizi essenziali, come la pulizia del territorio. Ma anche l’ordinarietà, la manutenzione delle strade e la manutenzione del verde. Vorrei dare di nuovo vita ai luoghi di socializzazione, come ad esempio la villa in centro, ad oggi chiusa. Vorrei dare vita a tutti quei servizi essenziali che in questo momento non sono fruibili. Mi piacerebbe dare spazio anche come nascita di nuove attività commerciali, economiche in generale e sostegno nei servizi stessi con le attività esistenti. Come ad esempio, alle piccole attività o nel mondo dell’artigianato. Gli artigiani devono trovare situazioni quanto più favorevoli possibili, per mantenersi e svilupparsi. Mi piacerebbe realizzare anche creare una zona artigianale e commerciale nei prossimi anni.
Come ristabilire la fiducia dell’elettorato nella politica e nello specifico, nella figura del sindaco?
Il mio obiettivo è quello di proporre una politica diversa rispetto al passato. Una politica fatta con la gente nel vero senso della parola. Non è retorica. Vivo il territorio e vivendolo tutti i giorni mi rendo conto di volerlo vivere con i cittadini: questa è la mia idea di politica. Vorrei scambiare costantemente le mie idee con loro, fermarmi e poter ascoltare le varie idee, poter spiegare il perché di certe scelte. Poter comprendere le esigenze della comunità che possono sfuggire all’amministrazione. Vorrei instaurare un dialogo continuo con i concittadini facendoli sentire sempre partecipi. Vorrei che si capisse che il sindaco è solo un rappresentante, che se confrontato con i cittadini, è uno di loro.
Pensa di mettere mano alla macchina di comunicazione dei social?
Sì, credo che anche in questo si possa migliorare. Servirebbe, soprattutto, un mezzo più diretto. Come alcune app di messaggistica rapida tipo Telegram o WhatsApp, per un’informazione continua con i cittadini e l’amministrazione.
Il suo motto è “Con tutto l’amore che posso”. Perché l’ha scelto?
In questo motto ci sono io. Lo faccio perché lo sento. Il motto mi rappresenta: nella mia passata attività amministrativa come nella vita di tutti i giorni. Lo farò con amore e senza nessun altro scopo secondario.
Giorgia Fichera