Agostino Imondi, classe 1975, è un altro candidato al ruolo di sindaco ad Aci Catena per la lista civica “Movimento Siciliano d’Azione”. Lo abbiamo intervistato in vista delle prossime elezioni, che si terranno il prossimo 12 giugno.
Come nasce questa sua candidatura per Aci Catena?
Questa candidatura era, in effetti, qualcosa a cui pensavo da parecchio tempo. Stavo cercando altri concittadini che volessero candidarsi in una lista elettorale civica. Ho avuto modo di conoscere gli altri dieci membri a fine gennaio, decidendo di candidarci alla lista civica “Movimento Siciliano d’Azione”. Fino a tre settimane fa, erano ancora aperte le carte in merito a chi dovesse essere il candidato sindaco ed il gruppo ha, infine, proposto me.
Con quali nuovi programmi intende proporsi alla cittadinanza? Quali, a suo dire, le priorità?
La priorità assoluta è il debito pubblico che al momento ammonta a 22 milioni di euro. Questo perché la Corte dei Conti, con la sentenza, ci ha imposto un Piano di Riequilibrio Finanziario pluriennale, per la durata di vent’anni, fino al 2038. Siamo appena usciti dall’emergenza COVID-19, c’è un conflitto in corso, la situazione economica è insostenibile. L’obiettivo è, dunque, rinegoziare il Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale, poiché in questo momento sta soffocando la nostra comunità. Se poi tutto ciò non sarà applicabile, dovremo appunto dichiarare il dissesto. Dobbiamo, in qualche modo, liberarci di tutto ciò. Meglio una fine da incubo che un incubo senza fine. Il secondo tema importante è ricucire la coesione sociale. Lo strappo sociale ad Aci Catena è molto forte. L’insofferenza della gente nei confronti del territorio è lampante.
Come ristabilire la fiducia dell’elettorato nella politica, e nello specifico, nella figura del sindaco?
Per prima cosa rendere la gente più partecipe. Secondariamente abbiamo vari programmi circa posti di lavoro, l’artigianato e il settore industriale scarsamente sviluppato. Sarebbe un’idea quella di creare un “Ufficio del Cittadino“, in cui commercialisti e progettisti, con in mente l’idea di aprire una propria azienda, possano usufruire dei fondi, senza scoraggiarsi. Vogliamo introdurre pure un “Albo del Cittadino attivo“, progetto presente in Veneto e in Toscana, il cui obiettivo sarebbe quello di creare un albo iscrivendo persone interessate ad atti di volontariato, con in cambio uno sgravio fiscale. Questo creerebbe benefici, creando una coesione sociale più forte tra gente e territorio. Secondariamente, la gente ne beneficerebbe a livello economico. E soprattutto il territorio ne trarrebbe vantaggio.
Pensa di mettere mano alla macchina di comunicazione dei social?
Sì, assolutamente! Un problema della attuale amministrazione è proprio la mancanza di comunicazione con la gente. Ad esempio, in questi giorni c’è stato un problema di interruzione idrica e non è stato comunicato nulla. Se la gente l’avesse saputo in tempo, avrebbe potuto organizzarsi. Ma questo è solo uno dei tanti esempi che posso farle.
Il “Movimento Siciliano d’Azione” è la sua lista civica. Quali gli obiettivi?
L’obiettivo principale è l’attuazione dello Statuto Regionale. Al momento lo Statuto esiste su carta e non viene applicato. Se lo Statuto venisse applicato, molti problemi che il territorio siciliano presenta non ci sarebbero nemmeno.
Qual è il suo programma?
Abbiamo pianificato due obiettivi. Abbiamo un programma attuabile nei primi cento giorni in cui il sindaco, senza indire alcun bando, può usufruire di un massimo di 150 mila euro. Si tratta di denaro che fa parte del regolamento dei contratti. Il secondo obiettivo è più a lungo termine, considerando i cinque anni del mandato. Senza dimenticare, ovviamente, gli obiettivi di pulizia del territorio e delle forze dell’ordine. A causa della condanna della Corte dei Conti, non è possibile indire bandi. Il piano sarebbe, quindi, quello di cercare di avvalerci di agenti di polizia di altri Comuni che verrebbero ad aiutarci nelle faccende più urgenti. Per i prossimi cinque anni, invece, ci sono già stanziamenti nei confronti dell’illuminazione pubblica comunale con tre milioni di euro i cui lavori dovrebbero iniziare a breve.
Agostino Imondi, la parola “cosmopolita” la riassume perfettamente, crede che i suoi contatti all’estero possano essere un trampolino di lancio per il suo futuro ad Aci Catena?
Penso di sì. La mia forma mentis è differente dal contesto siciliano. Non ho intenzione di fare promesse che non verranno mantenute, non posso farle. Ho intenzione di promettere cose fattibili. Sono convinto che la gente, di tutto ciò, si possa accorgere.
Giorgia Fichera