Con l’arrivo delle prime intense piogge autunnali, nella popolosa frazione di Aci Platani, si è ripresentato puntuale il problema delle strade diventate pericolosi corsi d’acqua. E’ stato così l’11 e il 12 novembre scorso, quando in seguito a improvvisi temporali, l’assenza di una adeguata rete fognaria, ha fatto si che, ancora una volta, le strade si trasformassero in torrenti in piena.
L’acqua, come si vede dalle testimonianze fotografiche, ogni volta, raggiunge in poco tempo livelli veramente preoccupanti, mettendo a rischio la vita di tante persone, in seguito ad allagamenti di case ed attività commerciali che puntualmente sono invase dalle acque.
Il problema della rete fognaria certo non interessa soltanto una frazione, ma l’intero territorio acese. Ad Aci Platani però la problematica è sicuramente più grave vista la particolare conformazione geologica del suo territorio. Già in passato si sono verificati gravi incidenti, a motivo dell’enorme quantità d’acqua piovana che, nelle giornate di pioggia, si riversa, con notevole impeto, per le strade. Nella gravità della situazione, che riguarda tutta la frazione, vanno attenzionate, in maniera particolare, le vie Vittorio Emanuele III, Botteghelle e San Piero Patti. Quest’ultima, infatti, nella parte bassa, fiancheggia il torrente Lavinaio – Platani (che da qualche decennio è stato privato del proprio letto naturale a motivo della sistemazione della strada in questione) e all’occasione si trasforma essa stessa in un vero e proprio torrente. Di fronte all’increscioso problema si è fatto poco o nulla. Ad oggi Acireale non si è dotata di rete fognaria nè di depuratore.
La questione potrebbe essere tamponata dalla realizzazione di alcuni pozzetti finalizzati allo smaltimento delle acque. Detti pozzetti, realizzati lungo il Viale dei Platani e la via V. Emanuele III, anche se non risolverebbero definitivamente il problema, sarebbero comunque un parziale e momentaneo rimedio. Come detto, la soluzione definitiva sarebbe la realizzazione di una adeguata rete fognaria. Ma ci si chiede: quanto bisogna ancora aspettare? Dopo anni di paziente attesa i cittadini aspettano ancora che l’opera in questione trovi riscontro in atti amministrativi che la portino alla concreta realizzazione.
Giovanni Centamore